domenica 3 agosto 2008

La Gatta sul Tetto che Cade

Grande gioia e commozione in tutto il mondo per la riunificazione tra Joseph Ratzinger e la gattina alpina Milly, tenera compagna durante i passati soggiorni di svago estivo nella ridente Bressanone (meglio conosciuta come Brixen, nome ereditato dal noto formaggio servito rigorosamente ad una temperatura di –15 °C, che il sommo Pontefice affetta personalmente con una affilatissima alabarda normanna il giorno del solstizio d’estate).

La notizia ha nuovamente sfatato le voci sempre più insistenti di buona parte della stampa laicista che voleva il Papa un uomo schivo, ascetico, freddo e distaccato.

Gioia più contenuta da parte della gatta Milly, imbalsamata per permettere al Papa di accarezzarla senza il rischio di incorrere in incresciosi inconvenienti, quali fusa, leccate, ambigui strusciamenti e perdita di peli.

Una nota del Vaticano ha riportato le parole di affetto ed empatia del Papa nei confronti dell’intero mondo animale, armoniosa manifestazione della bellezza del creato: la fauna, ha ribadito il Pontefice, è stata creata con lo scopo di aiutare l’uomo nel raggiungimento della pace dell’anima e del ricongiungimento divino. Spinto da queste parole Ratzinger si è fatto confezionare dalla ditta F.lli Gunther un grazioso cappellino in camoscio damascato con inserti di corna di cervo e una vera coda di marmotta, modello Zanna Bianca, sulla quale è istoriata in bassorilievo la Via Crucis reinterpretata da Milo Manara. Suggestiva la deposizione, dove Maria Maddalena, rappresentata con le sembianze di una popputissima Anna Falchi, sorseggia una coppa di champagne insieme a Giuseppe di Arimatea, glabro e palestratissimo.

Mal celata la passione di Joseph per i copricapi sobri ed eleganti: memorabile il modello Cortina, con piccola riproduzione in cartapesta delle Tofane, funivia funzionante a gasolio, piatto tipico ampezzano e bottiglia sigillata di Teroldego. Marta Marzotto tentò un furto in piena regola per accaparrarselo, finendo tragicamente sodomizzata da una arrapatissima guardia svizzera di origine Ghanese.

Ricercatissimo dai collezionisti il modello indossato durante la sua visita negli States: struttura a due piani in acero del Minnesota rifinita da un Big Mac con corolla di patatine fritte, una slot machines funzionante con annessa anziana pensionata della Florida (scurrile e meticcia), una ruota di scorta di una Cadillac, una piccola bandiera stars & stripes svolazzante e quattro tessere sanitarie appartenute ad una famiglia mormone morta di congiuntivite durante il rito di conversione al cristianesimo.

Per non parlare del modello Magellano con riproduzione in mattoncini Lego della nave scuola Amerigo Vespucci, fotografato durante la visita ai lavoratori dei cantieri di Monfalcone, i quali hanno gentilmente ricambiato donandogli un metro quadro di controsoffitatura in Eternit.

Anche la scelta della tranquilla località alpina ha messo a tacere le malelingue che ultimamente hanno notato una leggera deriva all’autocelebrazione ossessiva. In realtà è noto da tempo il piano di POPolarizzazione che il Pontefice, tendenzialmente studioso e riservato, ha messo in atto per acquisire parte del calore umano manifestato dalla gente al suo predecessore.

La prima fase del piano è stata la Giornata Mondiale della Gioventù che ha visto partecipare migliaia di estasiati giovani da tutto il mondo.

Abolite le location mitteleuropee, tristi e bigie, le capitali africane circondate da bidonville fetenti popolate da bambini sporchi e pedanti (che mal si conciliano con la purezza della fede e la perfezione del creato), il Vaticano ha scelto l’Australia, una terra antica che si fonde con il progresso della modernità, dove conquistatori e aborigeni vivono in armonia, con questi ultimi depositari degli usi e costumi ancestrali.

Solo il giornalino della scuola media locale ha riportato integralmente l’intervista al capo aborigeno, nella quale l’anziano commerciante di prodotti ortofrutticoli sottolineava che francamente si sono un po’ rotti i coglioni di ballare seminudi a ritmi tribali forsennati, emettendo i soliti versi gutturali e soffiando dentro un tubo di legno.

Piccata la risposta dell’Osservatore Romano che, come suggerisce il nome stesso della testata, faceva osservare quanto sia meglio soffiare dentro un tubo di legno, piuttosto che usare il preservativo. Di grande interesse anche l’editoriale del Cardinale Sepe dal titolo “La polenta taragna è afrodisiaca?”.

Spettacolare l’ingresso trionfale del Papa, seduto su un gigantesco carro allegorico rappresentante le 4 virtù teologali: fede, speranza, carità e tutela della vita fin dal suo concepimento (dopo estenuanti riunioni del plenum cardinalizio non si è riusciti ad ottenere un aggettivo unico per descrivere la necessità di fare figli sempre e comunque senza usare anticoncezionali. Interpellata anche l’Agenzia Pubblicitaria Armando Testa, il cui miglior slogan, “Fate l’amore senza il saccone”, è stato cassato all’unanimità).

Il Papa salutava la folla dal suo trono ricoperto di piume di pavone, dono dello sceicco del Qatar, in perfetto pendant con i costumi delle 12 ballerine brasiliane del Lidò che lo circondavano ballando la samba. Al piano inferiore un enorme utero di cartapesta sfornava a ritmo serrato palloncini raffiguranti paffuti bambini coi capelli rossicci, mentre nel retro un trituratore industriale trasformava tonnellate di preservativi in crocefissi di gomma appiccicosi, distribuiti gratuitamente alle orde di bambini festosi che già pregustavano di lanciarli sui soffitti delle loro classi.

Subito al di sotto erano disposti su anelli concentrici i gironi in rappresentanza delle categorie umane illuminate dal Signore: piadinari, gelatai (che lanciavano mezzi chili di cioccomenta e yogurt alla banana), cassieri dei supermercati, notai siciliani, giocolieri e ancora, degradando verso le categorie più infime, venditori di Tecnocasa (che tra l’altro cercavano biecamente di vendere a tutti i partecipanti lo stesso capannone in provincia di Brescia e la stessa ariosa villetta a schiera con ingresso indipendente nel trevigiano), impiegati della motorizzazione civile, papponi e, nella posizione più umiliante componenti del cast di Buona Domenica e personal banker della Banca Mediolanum. Questi ultimi, data la loro ripugnante posizione sociale ed essendo ad altezza del manto stradale, sono stati bersaglio di contumelie, rutti e sparuti episodi di sodomia.

L’allegra carovana è stata accompagnata dalle note di “Osanna nell’alto dei cieli” riarrangiata per l’evento da Brianino, talentuoso e devotissimo nipote quattordicenne del più noto Brian Eno, in una versione bossanova cantata in duetto da Tina Turner (che è negra) e Rocky Roberts (che è morto) e ritmata dalle percussioni di Yousson Dour, per l’occasione costretto a travestirsi da aborigeno.

Tante iniziative per gli oltre 500.000 Papaboys giunti a Sidney (da non confondere con i più smaliziati e promiscui Ringoboys), una su tutte il favoloso concorso “Gran Premio della Vita” indetto dalla CEI.

Partecipare è facilissimo!

I giovani dai 16 ai 26 anni devono compilare l’apposita cartolina preaffrancata con il proprio indirizzo, la parrocchia di appartenenza e una proposta di nuovi anticoncezionali compatibili con la dottrina cattolica romana. L’idea più innovativa, oltre ad essere inserita in tutti i libri di catechismo e nella nuova revisione dei Vangeli, sarà premiata con un abbonamento a Famiglia Cristiana, il libro del Cardinale Ruini “Tutto quello che avreste voluto sapere sul sesso e che non saprete mai” autografato da Mara Venier, un San Cristoforo calamitato, una cesta di pani, una cesta di pesci, il doppio DVD di Lorena Bianchetti “Ballo per Lui”, una cartolina della Cascata delle Marmore e un ostensorio. Vincitore sul filo del rasoio è stato Carlos Gutierrez, dodicenne portoricano affetto da labbro leporino, che ha proposto di recitare i salmi prima, durante e dopo il rapporto sessuale, e sperare. Più efficace (e pertanto bocciata senza pietà) la proposta di un fattorino della Basilicata che ha trascritto una antica ricetta di sua nonna, il “Timballo de fuego”: riso, pancetta, besciamella, aglio, paprika, tabasco, peperoncino calabrese, kepap, funghi sottolio e cozze. Mangiato rigorosamente prima di ogni rapporto sessuale, inibisce qualsiasi funzione riproduttiva, garantendo la sterilità per 12/24 ore.

Grande bagarre anche alla Conferenza Internazionale di Revisione del Santo Rosario per votare i nuovi passi da aggiungere alle Litanie. Dopo “madre purissima, castissima, sempre vergine, immacolata e, soprattutto, vergine prudentissima” , si è sentita la necessità di rafforzare il concetto, spesso dimenticato, del concepimento senza accoppiamento di Maria. Vagliate democraticamente le proposte giunte da tutto il mondo, tra le quali spiccavano: madre costumatissima, madre decorosissima, madre budibondissima, madre che non va in giro la sera, madre che non sale in macchina con gli sconosciuti, vergine intonsa, vergine sempre abbottonata, vergine che vuole sempre e vorrà sempre essere vergine, vergine sempre veramente molto vergine, vergine verginissima.

Al termine della GMG, il Pontefice ha salutato tutti e ha invitato nuovamente i fedeli al prossimo incontro che si svolgerà nel 2010 a Montecarlo, dove il tema sarà “Noi fedeli, vicini alla povertà”.