domenica 30 novembre 2008

L'armeno dal candelabro facile


Le Chiese Cristiane di tutto il mondo si sono riunite per raggiungere un accordo sul più pressante problema di sicurezza degli ultimi due millenni, recentemente risalito alla ribalta della cronaca per l’efferatezza e la crudeltà delle violenze: no, non è la guerra civile in Congo e neanche la nomina del Presidente della Commissione di Vigilanza RAI, ma la convivenza nel Santo Sepolcro di Gerusalemme. La tensione è altissima e i gruppi di religiosi sono disposti a tutto pur di accaparrarsi una panchina con le gambe rotte o un pezzo di muro sbrecciato in più. Preso in causa per la recente ridefinizione degli spazi interni finanziata dallo IOR, Papa Ratzinger si è detto mortificato e ha promesso l’immediata scomunica dei responsabili di tale scempio di architettura d’interni. La cronaca vuole che il Pontefice, molto preso dalla sua attività di analisi e studio dei fatti di stretta attualità, come il sacco di Roma del 1527, la battaglia delle Termopili e la Notte dei Cristalli “deprecabile atto vandalico nei confronti del decoro urbano e dello squisito Jugenstil delle vetrine tedesche”, non abbia supervisionato personalmente il progetto affidato ad un team di noti architetti salesiani. Anche in questo caso satana c’ha messo lo zompino. Sotto mentite spoglie si è infiltrato nel gruppo di lavoro il mefistofelico comunista Massimiliano Fuksas che ha imposto al progetto la sua impronta bolscevica al fine di minare il dialogo interreligioso ed estendere l’influenza sovietica in Terra Santa. Il progetto, infatti, ricalca fino nei più tragici dettagli la sede romana della Sinistra Arcobaleno, noto incubatore di conflitti irrisolti: i 4 cossuttiani costretti a guadarsi dai 4 angoli dell’enorme ufficio open space del piano terra, amplificando così la consapevolezza della loro esiguità numerica, hanno il bagno in comune nel seminterrato con il Correntone di Mussi, a loro volta relegati a sgobbare per tutti alimentando la caldaia a carbone dell’edificio. Mussi però deve timbrare il cartellino al quarto piano, dove si trovano decine di minuscoli uffici progettati per i Marxisti-Leninisti, dentro ai quali ogni singolo esponente tiene comizi di invettive a se stesso, criticando la propria politica e definendola fascista, organizza fattorie collettive e comitati di fabbrica di azienda dismesse. Anche loro però devono pranzare nella sala mensa collettiva, allestita al secondo piano sulle scrivanie dei Comunisti Italiani; Diliberto decide il menù, tranne il dolce, che viene stabilito da Bertinotti mediante primarie in seno al suo partito. Rifondazione Comunista, infatti, è stata collocata sulla tromba delle scale dove sfoga la sua naturale inclinazione all’ostruzionismo impedendo agli altri sinistrati di salire o scendere, anche con metodi crudeli come gli emendamenti e i referendum popolari. La Sinistra Critica occupa la sala relax e boicotta le macchinette del caffè, trascinando nel baratro l’intera Sinistra italiana privata dell’unico elemento che la tiene ancora in vita: la caffeina. Il demoniaco Fuksas non ha fatto altro che accelerare un processo già in corso di allontanamento delle diverse professioni cristiane. Gli Armeni hanno discusso per mesi con gli Ortodossi Greci sulla qualità del legno della croce di Cristo (sarà davvero cedro del Libano? I Greci sono più propensi verso l’abete della Val di Fiemme, mentre gli Armeni insistono sulla Noce del Caucaso) e sulla lavorazione della corone di spina (due fili? Tre fili? Girocollo? Scollo a V?), trovandosi in totale disaccordo e rompendo il tavolo di trattative, nel senso che l’hanno letteralmente sfasciato. Contemporaneamente i copti etiopi si tagliavano le unghie dei piedi sulla panchina dei copti egiziani che, per ripicca, scuotevano le tovaglie dal balcone riempiendo di briciole i loro vasi di fiori. La vicenda è proseguita senza cedimenti da entrambi le parti, fino a che con la panchina completamente ricoperta dalle unghie e i vasi straripanti briciole, è scattata la sommossa in stile Uomini e Donne. I due musulmani a guardia del tempio si sono rapidamente dileguati gettando le chiavi ad una turista americana obesa che le ha prontamente ingurgitate con un litro di Coca Cola gassata. Rimasti aperti i battenti, i religiosi sono fuggiti continuando la guerriglia urbana per le strade di Gerusalemme. Al fine di ristabilire l’ordine in Terra Santa, il patriarca di Costantinopoli ha proposto di sfruttare la loro naturale litigiosità a fini lucrosi e trasferire tutti i religiosi sull’”Isola dei Famosi”, da ribattezzare “Isola dei Santoni”; i monaci eseguiranno fisicamente il battesimo, rimanendo impegnati per settimane a lanciare acqua santa e incenso su ogni metro quadro dell’isola deserta. Evidenti i possibili conflitti territoriali. Preso possesso dell’isola, i cattolici hanno da subito evangelizzato le popolazioni locali costringendole sadicamente a versare l’8 per mille dell’Irpef, mentre i Greci Ortodossi hanno ricoperto la spiaggia di preziosi mosaici bizantini fatti con le noci di cocco. Gli Armeni hanno inciso il loro alfabeto sulla sabbia, attualmente composto da più di 1500 lettere ottenute permutando la U, ricominciando ogni volta che il mare le cancellava e i Siriaci bevevano birra. Dopo la quarta giornata è stato ricostruito interamente il Santo Sepolcro in canne di bambù e già si discuteva , tra Armeni e Greci, su chi doveva procacciare la legna per il fuoco sacro. Nel frattempo i cattolici inauguravano la seconda filiale dello IOR, con bancomat, e gestivano una fiorente compravendita di indulgenze e reliquie, realizzate a mano dagli indigeni locali, resi subito in schiavitù per fronteggiare la grande richiesta di export di “Banane di Padre Pio”, “Unghie dei piedi di Padre Pio” e “Frammenti di roccia del Golgota autografate da Padre Pio”. Calati inevitabilmente gli ascolti a causa del lancio del nuovo programma di Milly Carlucci in diretta dalla Chiesa di San Francesco ad Assisi “Ballando sotto gli affreschi”, monaci e preti sono stati rispediti a Gerusalemme, dove hanno dovuto fronteggiare un inaspettato contrattempo: durante la loro assenza, la Basilica del Santo Sepolcro è stata occupata abusivamente dai concorrenti italiani dell’Isola dei Famosi, senza che nessun turista notasse la differenza. Vladimir Luxuria, diventato abate, ha minacciato ripetutamente i monaci, accusandoli di strumentalizzare il culto religioso. Preso in parola dai soliti Armeni piantagrane, il naufrago trasgender di Rai Due è stato prontamente cacciato a candelabrate in testa insieme ai suoi colleghi, compreso Massimo Ciavarro, riciclatosi come massaggiatore e già noto nel Quartiere Ebraico per le sua squallide scappatelle sessuali. Ripreso possesso dei monasteri, i principali rappresentanti delle 6 confessioni cristiane presenti hanno accettato di improntare una pacifica e conciliante discussione su un tema di grande attualità e sicuro interesse per tutti: la posizione dello Spirito Santo nella Santa Trinità. Siede a sinistra del Padre? Siede a destra del figlio? Siede su una sedia molto piccola tra il padre e il figlio? Sono tutti e tre infila o sono sfalsati? E se sì, chi è più avanti? Ma se non ha consistenza, come si siede? A gambe accavallate? In ginocchio per non sembrare troppo alto? Il dibattito si è concluso con 12 contusi, 4 feriti e 7 dispersi.

domenica 23 novembre 2008

Il nemico subdolo

L’inerme popolazione Italiana è minacciata da un nemico subdolo e insidioso, un pericolo strisciante per la salute di anziani e cardiopatici, una presenza minacciosa e inquietante tra le apparentemente accoglienti mura domestiche: no, non è Maurizio Gasparri al telegiornale delle 8, ma l’influenza stagionale, la piaga numero 1 del Servizio Sanitario Nazionale, il terrore dei medici di base, l’incubo dei farmacisti comunali.
Come ogni anno il tan tan mediatico di telegiornali, telenovelas austriache e maratone televisive condotte da Milly Carlucci, mette in luce il dilagante fenomeno sanitario, scatenando compulsive reazioni da parte della popolazione geriatrica italiana che si scatena nella tragica ricerca del vaccino.
La solita fonte interna (vedi penultima storiellina) ha fatto trapelare la notizia che il numero di dosi distribuite viene deliberatamente diminuito ogni anno, secondo le istruzioni operative di un dettagliato piano eversivo messo in opera da Francesco Cossiga e Duilio Poggiolini, al fine di controllare la potenzialmente esplosiva massa geriatrica, maggioranza silente che determina il 90% delle strategie economico-politiche del Paese, l’ubicazione dei Despar e degli Obi e impone una pioggia milionaria di sovvenzioni a barbieri e bar sport, indispensabili centri di controllo delle menti radicati capillarmente sul territorio (basta entrare in una di queste “cellule eversive” per accorgersi dei diabolici complotti in atto: anziani che fingono palesemente di giocare a carte, bevono Montenegri e discutono animatamente di football; poi, una volta liberi da occhi indiscreti under 70, si riuniscono intorno al gigantesco mappamondo nascosto sotto la sabbia del campo da bocce, pianificando la conquista del Molise e della fonte dell’acqua Ferrarelle).
Una milizia mascherata da senile bonarietà che non si fermerà davanti a niente pur di accaparrasi una dose di elisir di lunga vita. Come gli zombie nei video di Micheal Jackson, zoppicano con le braccia alzate per le flebiti fino al più vicino medico di famiglia, il quale, evidentemente terrorizzato dalla loro bramosia, lancia ricette precompilate dalla finestra del primo piano, evitando saggiamente di farsi lobotomizzare a sua volta da interminabili storie di pettegolezzi paesani e dagli improbabili successi scolastici e sportivi dei grassocci nipotini.
Il piano di diffusione del terrore ha già reso operativa la sua testa di ponte nelle telecomunicazioni: Luciano Onder, personaggio oscuro legato agli ambienti massoni (nel senso di macigni) e premiato da Ennio Doris come “Manipolatore mediatico dell’anno” per i precedenti episodi di diffusione di isteria collettiva: dischiudendo gli impenetrabili segreti della prostata ha fatto vacillare l’apparentemente inossidabile virilità dei maschi italiani con suicidi a catena tra le Camicie Verdi, illustrando gli effetti visibili della penetrazione anale ha costretto alle dimissioni parlamentari missini, esponenti di Forza Nuova e alti prelati, con gli approfondimenti sulla candida ha falcidiato le quote rosa di Palazzo Chigi. Insomma il Quarto Potere fatto a persona.
E come ogni anno Luciano ha prontamente diffuso dagli studi di TG2 Salute, il temibile decalogo contro l’influenza, strumento principe del marketing prenatalizio.
Sponsor e gruppi di potere hanno fatto a gara per entrare nel decalogo, offrendo cifre da capogiro per conquistare l’ambitissimo bacino di consumatori geriatrico-casalingo-materno-con-fisse-assurde-sull’igiene-dei-bambini.

Vediamo in anteprima il subdolo contenuto commerciale:
  1. per evitare il contagio batterico lavarsi la mani 12 volte al giorno alternando ripetutamente una abbondante dose di sapone Camai (ormai introvabile, la produzione e distribuzione è gestita dalle cosche casalesi e la vendita sottobanco eseguita proprio sotto al banco da paffuti ma spietati bambini campani in età scolare, supervisionati da Mister Prezzi), un litro di Olio Cuore e un vasetto di funghetti sottolio Saclà. Di notte ripetere l’operazione invertendo l’ordine. Per i bambini sostituire i funghi con il formaggino Mio;
  2. roteare più volte su stessi in senso orario e antiorario tipo Dervishi rotanti, in modo tale da espellere i microbi per centrifugazione. Una volta terminata la procedura, prendere due compresse di Moment insieme ad un bel bicchiere di Aranciata Pejo e due Mon Cheri (la miscela, notoriamente più esplosiva delle Mentos nella cola, è stata sperimentata in diretta da Giucas Casella con catastrofiche conseguenze sull’appetito di Mara Venier);
  3. accogliere in casa almeno due venditori di Mondial Casa che soggiorneranno per una settimana senza impegno e illustreranno la favolosa offerta parlando all’unisono giorno e notte senza sosta. Anche secondo Michele Mirabella il micidiale mix di disagio e sopore dovrebbe garantire una più facile ripresa delle funzioni fisiologiche primarie, come usare il telecomando, insidiare le donne dell’est e fare il decoupage.
  4. ristabilire l’equilibrio cognitivo guardando tutto il palinsesto Mediaset con tre televisioni affiancate e domandandosi esterrefatti il segreto della invidiabile freschezza di Barbara D’Urso, al limite delle capacità umane (i programmi che conduce quotidianamente mattino, pomeriggio e sera sono in realtà uno solo registrato su sfondo verde. Grazie ai prodigi del computer vengono inseriti tre sfondi virtuali diversi e mandati in onda senza che le massaie si accorgano di rivedere a ciclo continuo la stessa cazzata tutto il santo giorno. Mefistofelico e geniale)
  5. mangiare molta frutta e molta verdura, solo se acquistata insieme con l’ultimo libro di Bruno Vespa e senza bere acqua (quest’anno nessun produttore di acque minerali ha offerto una somma sufficiente per entrare nel decalogo e la ripicca del perfido Luciano è subito scattata) ma anche molto torrone morbido, molta vodka alla pesca e molto molto molto sale grosso
  6. comprare un pacchetto di derivati dalla Banca Italease, poi cospargerli sul petto nudo, frizionare con cura e attendere l’effetto lenitivo respirando i salutari vapori balsamici;
  7. avvolgersi in una pratica coperta elettrica Scaldasonno impostata sulla massima temperatura possibile, avendo cura di lasciare scoperti i piedi che dovranno essere avvolti nel culatello e riscaldati con la Vaporella;
  8. evitare rigorosamente di uscire. Nel caso non sia in alcun modo evitabile, farlo solo vestiti con maglioni Benetton verde mela (capo che abbisognava di un energico rilancio), una scarpa Prada e una pantofola DeFonseca a forma di panda, spostandosi solo con automobili Toyota, che grazie alla costruzione con metodi Feng Shui ridona armonia ed equilibrio; mentre si guida fare ripetutamente le corna ai pedoni;
  9. pulire accuratamente i pavimenti e le superfici di casa perché i germi sono ovunque e minacciano la salute dei vostri bambini. Con Amuchina strofinare le mattonelle fino a consumarle, con la paglietta di ferro grattugiare il lavabo in acciaio e con il Coccolino lavare tutto il bucato a 99°, per ore, fino a renderlo una morbidissima spuma da assumere per via anale come miracoloso medicamento della tradizione orientale;
  10. votare sempre Berlusconi. Anche fuori campagna elettorale. Presentarsi la domenica mattina davanti alle scuole elementari sventolando indignati la tessera elettorale in mano e pretendendo di votare. Se nessuno apre gridare a squarciagola che la sinistra è illiberale e cialtrona e che la cioccolata in tazza Cameo è sfiziosa e piace a tutta la famiglia.
Se, una volta applicato rigorosamente il decalogo, si contrae ugualmente l’influenza, il problema patologico è più profondo e radicato: siete sudici comunisti. In tal caso Luciano consiglia di mettere nel frullatore una copia del Manifesto, un dvd di Sabina Guzzanti, una tegola disegnata da Massimiliano Fuksas, la tessera della Coop, una Renault 4 rossa, frullare energicamente per 15 minuti e farlo bere al vostro vicino di casa, anche coercitivamente. Vi sentirete subito rinvigoriti dal salutare rigurgito dell’ardore italico.

sabato 22 novembre 2008

IN ESCLUSIVA L'ULTIMO VIDEO DI VITORY

SENSAZIONALE: IL GRANDE ARTISTA VITORY RIVELA LA SUA ULTIMA FATICA MUSICALE!



Provocatorio cantautore popolare o insanabile cialtrone? Grande talento della musica italiana o sola? Il pubblico si divide e la critica si lacera tra i sostenitori del poliedrico artista e gli sputacchi dei detrattori, i quali non perdono occasione per scoccare frecciate irriverenti sulla sua presunta relazione con Jocelyn.

L’unico personaggio del panorama musicale che riempie gli stadi e svuota i bidet, l’unico a poter vantare una prolungata collaborazione professionale con Bombolo, peraltro sfociata nel suo concept album più famoso “Che cazzo ne so?”, la pietra miliare che ha ridefinito il concetto di igiene personale.

Maurizio Sanchez Gutierrez y Mendoza y La Fuente y Garcia y Gazpacho, in arte Vitory, sale alla ribalta poco più che ventenne come energico ballerino nei video di Sabrina Salerno; durante una spericolata coreografia acquatica con la formosa star degli anni 80, viene notato da Gianni Boncompagni che, dopo un rapido provino, lo scrittura come Ragazza di Non è la Rai. Per tre stagioni affianca Mary Patty, fino alla definitiva consacrazione: l’oggetto nascosto nello zaino di Ambra è lui. Nessun concorrente da casa indovina, ma l’esperienza lo conduce direttamente nel languido e patinato mondo del Bagaglino dove, grazie ai preziosi insegnamenti del mai troppo compianto Don Lurio, diventa la controfigura ufficiale di Pamela Prati, sia negli stacchetti che nei baci a Pippo Franco.


Dopo la vorticosa ascesa nell’olimpo dello star system, l’inevitabile tracollo: droghe, alcol, mignotte, Oasis, droghe, un altro po’ di mignotte, un altro po’ di Oasis. Una discesa agli inferi, un’esplorazione dell’inconscio che lo renderà consapevole del proprio Io e della propria massa adiposa.

Risorto dalle sue ceneri, riapparirà in diretta tv come percussionista di Gigi D’Alessio, trombettista di Castellina Pasi e organista di Papa Ratzinger. Il tutto contemporaneamente. Mai domo delle sue prestazioni strumentali, Vitory è ormai un artista a tutto tondo o, per meglio dire, tutto tondo: acclamato dai pazienti geriatrici, temuto dai salumieri, deriso dai bambini, i quali non si fanno scrupoli a tirargli palline di carta ciucciata in faccia.

Talentuoso? Forse. Miracolato? Sicuramente. A dieta? Mai.

venerdì 7 novembre 2008

La strategia della pensione

Il revisionismo storico ha colpito un'altra vittima innocente. Dopo la beatificazione di Pio XII, l’assoluzione dei repubblichini e la rivalutazione di Marco Masini, un altro personaggio viene nuovamente resuscitato dal limbo dell’anonimia contro la sua esplicita volontà: Licio Gelli, negli ultimi anni talmente riabilitato dal centro destra da rasentare un’improbabile bonarietà senile ed essere scelto come nuovo testimonial della kinder al posto del bambino spocchioso impresso sulle confezioni delle note barrette al cioccolato (in realtà una bieca mossa commerciale della Ferrero per ribaltare l’edulcorata immagine dei suoi prodotti dolciari e proporli con quella inaspettata vena di accattivante sadismo alle nuove generazioni assuefatte alla violenza gratuita. In fase di montaggio il nuovo spot televisivo diretto da Jean Claude Van Damme che sostituisce la melensa pubblicità con Licia Colò: su un volo di linea una tenera bambina, con orsacchiotto al seguito, si avvicina al Venerabile scambiandolo per una Winx, attirata dalla sua tunica metallizzata tipo Mago Otelma. La piccina gli offre una barretta di cioccolato quando improvvisamente il Gran Maestro balza in piedi con inaspettata agilità, strappa la confezione alla bambina ridacchiando beffardo, getta una bombetta fumogena e si lancia fuori dal portellone avvolto dal mantello poco prima dell’esplosione del velivolo ad opera di un Mig libico. Nella discesa in paracadute addenta gagliardo una barretta recitando la frase di lancio, per poi atterrare nel giardino della villa di Dell’Utri. In preparazione il secondo spot dove Licio Gelli insegna alla figlia di Fiona May a costruire delle bombe carta a forma di busto del Duce.

Povero Gelli! Disorientato dal mondo moderno vorrebbe rimanere beatamente agli arresti domiciliari nella prigione dorata di Villa Wanda , ma è costretto dall’onda del revisionismo a rilasciare interviste per puntualizzare il solito pressappochismo degli esponenti politici italiani o per intavolare simpatici dibattici con Cossiga sul numero di agenti dell’OSS infiltrati nella Juventus.

Povero Gelli, bisogna capirlo. Si sente frustrato per la sua inutilità. Da quando le lobby non devono più incontrarsi segretamente con i cappucci alla Ku Klux Clan ma siedono direttamente nel consiglio dei ministri, i sindacati sono divisi, la magistratura è assoggettata ai capricci giudiziari dell’esecutivo, può ragionevolmente ritenere attuato il suo famoso “Piano di rinascita democratica”. Desideroso di attivare il passo successivo, il “Piano di rinascita imperiale” che prevede tra l’altro la conquista della Cirenaica e dell’Eritrea, il Venerabile ha cercato di fare il punto della situazione italiana a quasi 30 anni dalla “strategia della tensione”.

Fallito in partenza il tentativo di far esplodere un convoglio ferroviario, la più classica e scenografica tra le tattiche eversive: durante la collocazione dell’ordigno sull’ammiraglia di Trenitalia, l’agghiacciante “Feccia dell’adriatico”, i mercenari assoldati da Licio sono stati assaliti dalle zecche e dai venditori abusivi pugliesi di pomodoro e costretti a lanciarsi dal treno in corsa a cavallo dei cariolini portavivande. Oltretutto la carrozza ristorante in cui era nascosto l’esplosivo si è sganciata all’altezza di Portogruaro, deragliando rovinosamente e finendo in mare. Né i passeggeri, né i controllori FS si sono accorti della mancanza.

Deprimente il tentativo del Gran Maestro di riunificare il meglio della politica e dell’imprenditoria italiana sotto l’egida massonica: al cocktail party patrocinato dal Grande Oriente d’Italia, Maurizio Gasparri, assalito da un raptus di esotismo, ha parafrasato letteralmente l’invito e si è presentato in costume da Aladino con pantaloni a sbuffo e babbucce arricciate, ballando la danza del ventre. Mario Borghezio impresentabilmente agghindato da Geisha completo di rossettino Kabuki e Alessandra Mussolini in tenuta da ballerina Balinese ma senza mutande. Tra gli imprenditori Giuseppe Fiorani vestito da mongolo (cosa che inspiegabilmente gli riesce molto bene), Emma Marcegaglia in versione “La tigre e il dragone” sospesa a mezz’aria e Cesare Geronzi abbigliato da mandarino (l’agrume non il cinese). La Berluscones Isabella Bertolini ha dovuto necessariamente ripiegare su un costume da Iveco Daily con cassone trilaterale, non in tema, ma molto invidiato da Giuliano Ferrara che si è invece presentato come lottatore di Sumo professionista.

Resosi conto del livello, Gelli ha abbandonato prontamente la sala fuggendo da una botola sotterranea collegata direttamente con la sede della Venerabile Bocciofila del Santo Sepolcro di Gerusalemme, dove ha passato il resto della serata giocando con Andreotti e vincendo i premi trafugati dal solaio del Ministero degli Interni, inestimabili reliquie del complottismo all’italiana d’antan: due sommergibili atomici sovietici tagliandati, i fascicoli completi del dossier Mitrokin, il calco in gesso della lupara del bandito Giuliano, la portiera posteriore destra della Uno bianca autografata da Eva Mikula, i tracciati radar scomparsi di Ustica e la tessera del KGB di Cicciolina, (tutto materiale da incorporare al suo sterminato archivio che conta più di 100000 fascicoli sull’intera popolazione italiana, persino il dossier del SISDE che collega la sciatica di mia nonna al Golpe Borghese e l’elenco completo degli italiani che soffrono di emorroidi, nascosto opportunamente in un vaso di fiori)

Informato della recente fallita scalata del Corriere della Sera, il Gran Maestro ha confidato ai suoi fedelissimi che, essendoci quasi riuscito un decorticato come Stefano Ricucci, probabilmente la testata simbolo del potere mediatico è diventata talmente ininfluente nella vita del paese da essere un obiettivo dilettantistico. Per questo è stata pianificata l’acquisizione pilotata dei ben più autorevoli Donna Moderna e For Men Magazine: in una nota ritrovata dalla Guardia di Finanza in un pacchetto di Tampax, Licio Gelli pone l’accento sull’elevato potere eversivo dei contenuti editoriali, in particolare la capacità di irretire le menti dei lettori soggiogandole a pratiche illusorie e autolesive come “50 esercizi per addominali d’acciaio” o “12 posizioni per farla impazzire”. Da tempo il Venerabile tiene la rubrica di posta del cuore su Famiglia Cristiana con lo pseudonimo di Ci-Licio, dalla quale impartisce ai separatisti uruguaiani messaggi in codice, per lo più fraintesi dalle ragazzine dell’oratorio come consigli di pratiche sessuali deviate, puntualmente applicate con giubilo dalle stesse.

Al punto minimo di sconforto il Venerabile ha cercato di recuperare il glorioso braccio armato della P2, il caro vecchio rassicurante squadrismo nero e si è prontamente informato sulle attuali attività dei camerati di Casapound e Forza Nuova: bastonare i liceali quattordicenni, scudisciare i pensionati, portare a spasso cani fetenti e presentarsi con le mazze chiodate tricolori davanti agli studi RAI deserti, pretendendo ingenuamente di aggredire Federica Sciarelli, rischiosamente incuranti dei suoi ben noti poteri paranormali (con i quali da anni costringe coercitivamente milioni di anziani a seguire il suo programma)

Scartato anche il fanatismo fascista per le ovvie limitazioni neurologiche di cui sopra, lo scaltro Licio ha prontamente individuato dei degni sostituti da immolare alla causa insurrezionalista contro le istituzioni democratiche e lo Stato di diritto: gli Amici di Maria De Filippi. Spietati, sadici, integralisti, capaci di ballare continuativamente fino a perdere i sensi, sono lo strumento ideale per anestetizzare le masse in feroci discussioni sugli arabesque e permettere così una silenziosa riforma delle istituzioni in senso autoritario. Qualcuno ha fatto notare che non solo l’idea non è nuova ma è già stata attuata: l’allievo che supera il Maestro. Inevitabile l’immediato tracollo psicologico, seguito dall’acquisto degli adorati beni rifugio: un pallet di lingotti d’oro, più due sacchi di terriccio e dodici vasi di terracotta completi di finte ortensie per nasconderli in giardino.

venerdì 24 ottobre 2008

Il broker ha la mastite

Grazie ai miei informatori (in realtà il mio unico informatore è un pappagallo albino di nome Oreste. Parla correntemente 14 lingue, diplomato alla Scuola Radio Elettra, master alla Bocconi e un attestato di frequenza al corso di telecinesi di Giucas Casella. È stato nel biennio 2002-2003 il ghost writer di Maurizio Gasparri e contemporaneamente capogruppo alla camera del Sudtiroler Volkspartei portando avanti la battaglia per il riconoscimento dell’amore zoofilo. A causa di un crudele scambio di documenti perpetrato nottetempo del sadico Cossiga, Gasparri si è ritrovato a far l’amore con uno stambecco ed è stata vinta la battaglia per il riconoscimento della dislessia. Ora è nascosto in un controsoffitto della Farnesina, in contatto radiofonico con le principali ambasciate e con il consiglio di sicurezza dell’ONU. Spacciandosi spudoratamente per la centralinista di Postalmarket è riuscito a vendere a Ban Ki Mun una statua in plastica di una ballerina balinese, un ferma carte a forma di Buddha ridanciano e un cassetta di mele renette) sono entrato in possesso di un documento a dir poco eccezionale: il diario di un broker di piazza affari del quale riporto la cronaca della settimana borsistica appena trascorsa.

Lunedì

Grande euforia sul mercato americano. La speculazione sulle gallette di riso sta dando i suoi frutti: scomparse per mesi dai banchi dei supermercati, con profonda gioia dei consumatori, si stanno riversando in pochi minuti sui mercati globali. Massaie nel panico da recessione stanno comprando alle casse dei Famila di mezza Italia i futures sull’intera produzione fino al 2030, mandando nel panico le cassiere con la conta dei bollini.

Martedì

Un broker di Wall Street, infastidito dall’obesità della moglie, decide di vendere tutte le sue opzioni di acquisto sulle gallette di riso scatenando un crack mondiale del settore. Suicidi a catena nel comparto alimentare, dai fratelli Barilla al Mago Galbusera. Le massaie si rendono conto di aver speso i risparmi di una vita in gallette di riso. Le più temerarie provano ad assaggiarne una.


Mercoledì

Durante la seduta del mattino gli scambi sono rimasti molto deboli. Le gag si sprecano. Alcuni porgono ai compratori le azioni ritirando la mano subito dopo, altri danno in pasto agli speculatori i biglietti del Monopoli. Verso mezzogiorno un borsista di origine pugliese si addormenta sulla tastiera del computer digitando casualmente “merda” e scatenando alla borsa di Tokio l’acquisto di intere masse di letame argentino. Il Nikkei guadagna in mezza seduta il 4500%. I broker di Wall Street, noti nel mondo per la sfrenata avidità, defecano in pubblico e rivendono le proprie deiezioni. Il sisso supera il platino nelle quotazioni ed è il nuovo bene rifugio. Napoli è ora davvero milionaria. A fine serata gli allevatori bovini francesi si comprano il Paris Saint Germain. Quelli valtellinesi, presi da schizofrenica euforia, portano le mucche a svernare a Capri. I bovini si rendono conto del loro valore e aderiscono subito ad una sigla sindacale unitaria, recriminando la detassazione degli straordinari. Emma Marcegaglia chiede maggiore produttività e un bicchiere di acqua gassata.


Giovedì

Il Wall Street Journal scopre la bolla speculativa e titola “La merda puzza”, costringendo i fondi pensione americani alla ritirata.

Lo Hang Seng perde 70 punti percentuali in una manciata di secondi. Il Nasdaq va in prigione e pesca una carta dagli imprevisti.Gli allevatori, ancora sotto gli effetti della sbornia borsistica, si dimenticano di mungere. Le mucche hanno la mastite e fuggono oltralpe protette dagli ex-brigatisti. I risparmiatori italiani si rendono conto di aver messo del letame sotto i materassi e dentro le casseforti. Berlusconi a reti unificati consiglia gli italiani di non venderlo perché in 12/24 mesi si rivaluterà sicuramente.


Venerdì

Contrariamente alla fame infausta del venerdì, gli scambi hanno preso vivacità subito dopo l’annuncio dell’OPEC di aumentare la produzione di petrolio. L’advisor degli Emirati Arabi, vestito come Anubi, sbaglia a tracciare il simbolo cuneiforme sulla tavoletta di cera e ordina l’estrazione di una quantità smodata di petrolio. La benzina comincia a fuoriuscire dalle pompe dei distributori in maniera incontrollata. Gli automobilisti si lasciano andare a triviali esibizioni di virilità, facendo bidet con la V-Power e prendendo d’assalto la più vicina concessionaria Hummer. Le massaie annaffiano i fiori col Selenia e cominciano forsennatamente a smacchiare con la trielina tutto quello che trovano. A fine serata le riserve mondiali di petrolio sono scese di 1/3 mentre la maggioranza degli italiani continua a girare in automobile senza meta. Gli unici che rimangono in casa sono tacciati di “non fare la politica del fare” e seviziati brutalmente con la pistola del gasolio.

Le contrattazioni si chiudono con una rettifica da parte dei paesi produttori. La benzina sfiora i 10 euro al litro e già a fine serata è diventata appannaggio dei più facoltosi, con conseguente arrogante esibizionismo da parte delle signore della Milano bene, le quali non si lasciano scappare l’occasione di passeggiare in centro con il proprio carlino imbibito di nafta pesante.


Sabato

Nuova stagnazione del mercato. I broker lanciano le palline di carta ciucciate sul soffitto di Piazza Affari (che essendo una Piazza non ha soffitto e pertanto le palline ricadano tragicamente negli occhi dei lanciatori). Si è ormai speculato su tutto, dalle testate nucleari ai cartoni unti della pizza e le principali banche d’affari setacciano le Pagine Gialle per trovare nuovi settori su cui investire. Dopo un summit ad alti livelli si giunge all’agghiacciante conclusione: sono rimasti solo le lampadine bruciate e le statuine Thun. A Piazza Affari la prospettiva di contrattare angeli paffuti di terracotta provoca nausea, emicrania e crisi di panico anche nei broker più scafati. La BCE e la Federal Riserve sono in continuo contatto telefonico. Gli orientali fanno appello a Confucio e si rifiutano categoricamente di puntare le loro riserve auree sulle fetenti statuine tirolesi. Europa e Stati Uniti capitolano. Il Sole 24 Ore pubblica la notizia.

È il delirio.

Migliaia di massaie rompono le lampadine di proposito e telefonano al loro Personal Banker Mediolanum per venderle, ma loro non rispondono. Sono tutti al Parco Lambro preda di visioni allucinogene che girano forsennatamente su se stessi facendo i cerchi col bastone di Ennio Doris.

L’Italia è al buio. Migliaia di anziani cadono dalle scale. Nessuno muore ma tutti si fratturano il bacino e provano a rincollarlo col Polident.

Solo a notte inoltrata la notizia del lancio intercontinentale del nuovo prodotto Apple apre uno spiraglio di salvezza. Steve Job presenta in pompa magna l’I-Phone col guscio Meliconi che rimbalza e non si rompe. Scene di delirio collettivo tra gli adolescenti giapponesi che prendono d’assalto i negozi di elettronica per accaparrarsene uno. Più del 70 % acquista inconsapevolmente un telecomando Mivar e, grazie all’autosuggestione, conversa per ore con il vuoto pneumatico.

Il mercato delle lampadine rotte è nel baratro. Berlusconi consiglia le massaie di non preoccuparsi che fra 6-8 mesi le lampadine si riaccenderanno.


Domenica

Piazza Affari è chiusa. Un po’ di agognata serenità nelle famiglie del tipico broker milanese: la moglie che prepara il pranzo, il cane che rantola e il marito che insegna al piccino ad andare in bicicletta, rimasta purtroppo senza ruote dopo la frenetica speculazione sui cerchi a raggi. I bambini arrancano strisciando il telaio sull’asfalto e i padri inveiscono accusandoli di “non fare la politica del fare”.

Nel frattempo si consuma il dramma.

Migliaia di massaie e allevatori convergono inferociti verso Piazza Affari, rompono le vetrate di Palazzo Mezzanotte e riescono a penetrare nella sala delle contrattazioni, accorgendosi con loro profonda meraviglia di essere nello studio di Buona Domenica. Paola Perego li invita a sedersi e a esprimere il loro disagio. Le massaie accusano gli allevatori di essere falsi davanti alle telecamere. Gli allevatori invocano l’arrivo di Maria De Filippi che poco dopo entra ballando la breakdance (grazie ad una palese controfigura) accompagnata dai suoi “Amici”. Le massaie sono ai vertici dell’entusiasmo e il lunedì mattina presto si precipitano al supermercato, svuotandolo di tutti i beni alimentari e non. L’economia è salva.

martedì 21 ottobre 2008

Le comuniste hanno le gambe corte

(NOVITA'!!! CLICCANDO SULLE SCIRTTE IN BLU PUOI COLLEGARTI ALLA WEBCAM DEL TUO PERSONAGGIO PREFERITO, SORPRENDENDOLO IN DIRETTA NELLA SUA INTIMITA'!!!)

Chi dava ormai per spacciato il Partito Democratico dovrà prontamente ricredersi. Con una mossa mediatica degna del miglior Silvan d’annata, Walter Veltroni ha spiazzato tutti sfidando il premier sul suo stesso terreno e inaugurando in pompa magna la messa in onda del nuovo canale televisivo youdem.tv (premetto che come colpo di scena mediatico mi pare un po’ debole dato che il 60% degli Italiani intervistati al proposito da Renato Manahaimer ha dichiarato “Non me ne frega un cazzo”, il 25% “Anche se sono di sinistra posso dire in tutta franchezza che non me ne frega un cazzo”, il 15% “ Mi sembra un’ottima idea per risollevare il livello culturale degli Italiani, ma credo che non lo guarderò perché non me ne frega un cazzo”, mentre il restante 10% ha espresso palese giudizio mediante il gesto dell’ombrello. Personalmente avrei suggerito un coup de teatre che comunicasse la forza e la determinazione della sinistra italiana, per esempio, rapire il Papa, seviziare Lorena Bianchetti, spedire Capezzone nello spazio siderale con un tondeggiante vecchio caro Sputnik, ingozzare Storace di olio di ricino o ricostruire l’immagine pubblica di Mara Carfagna. Tutte idee genuine e semplici da realizzare, a parte l’ultima, palesemente utopistica.)

Ovviamente nulla di comparabile con la “televisione delle libertà”, accreditata di oltre 64 milioni di telespettatori ogni giorno (fonte: Paolo Bonaiuti) che si accalcano sugli schermi dei PC di tutto il mondo per assistere il sottosegretario al turismo Vittoria Michela Maria Giovanna Immacolata Consuela Incidentata Brambilla che saluta con la manina in diretta dalle capitali europee, dove cerca di convincere la popolazione locale a villeggiare nel nostro paese, ricevendone in cambio una collezione di “fottiti” in 32 lingue diverse.

Ma la vera competizione è intestina alla sinistra. La sfida non sarà facile. I concorrenti sono agguerriti e senza scrupoli, primo fra tutti il network di Massimo D’Alema “red.tv, salito recentemente alla ribalta per essersi accaparrato i diritti in esclusiva 2009-2011 dei programmi del Bagaglino.

Perfino la sinistra radicale si è inaspettatamente riunita sotto l’ala di youtogliatt.tv, il canale digitale allegro e spensierato interamente dedicato alla riscoperta della grande tradizione socialista e comunista del nostro Paese.

Intrigante il palinsesto: tra un documentario sulla gioiosa vita rurale delle campagne Moldave e un film sulle mondine dell’Ucraina (in realtà uno spudorato remake di Riso Amaro con Lucia Annunziata nel ruolo della Mangano e un Boris Eltsin, più sbronzo che mai, nella parte che fu di Gassmann) scoppiettanti dibattiti in studio tra Bertinotti e Diliberto sull’etimologia della parola “gabinetto”, moderati a suon di rutti dal sempre elegantissimo Francesco Caruso e dai suoi cani. E poi lezioni di coreano del nord con Marco Rizzo, una divertente sit-com ambientata tra i lavoratori di un’acciaieria azera con Sandra Mondaini e Raimondo Vianello e il tg satirico condotto dalla spassosa coppia Franco Turigliatto – Fernando Rossi.

Grande attesa per “Il Kolchoz dei famosi”, realty show condotto da Lucia Annunziata in cui un gruppo di sostenitori della Sinistra Arcobaleno, selezionati a loro insaputa dalle schede delle primarie, saranno segregati nella sede milanese di Libero, costretti ad aiutare la redazione nella stesura dell’imparzialissimo quotidiano. Il concorrente che sopravviverà alle domande provocatorie di Oscar Giannino, alle bufale di Renato Farina e all’alito di Vittorio Feltri, vincerà un buono valido per due persone per un piatto di tortellini alla panna alla Festa dell’Unità di Reggiolo. Dallo studio di Skopje la conduttrice Lucia Annunziata istigherà i concorrenti alla violenza fisica, diffondendo con sadica soddisfazione false notizie sui risultati della domenica calcistica.

Previsti ascolti record anche per l’innovativo reality show, “La talpa”: 12 capisezione delle sedi umbre di Rifondazione, selezionati a loro insaputa dalle liste elettorali, saranno rinchiusi in una scuola elementare di Orbetello, all’interno della quale si nasconde Gianni Baget Bozzo (vestito da fantasma dell’opera). La loro missione è stanarlo ed evitare lo stillicidio tra gli studenti. Solo uno sopravviverà alle sevizie di Don Gianni e si porterà a casa un servizio di pentole con il fondo fuso alto un centimetro marchiato PCI, pezzo cult per gli antiquari d’oltralpe. Dagli studi di Astana, Lucia Annunziata metterà in difficoltà i concorrenti con domande tautologiche del tipo “la sinistra è in grado di governare?”, a cui seguirà una lunga pernacchia da parte dei bambini della scuola.

In forse l’altro grande format: X factor (in riferimento al fattore optometrico dell’Annunziata). In diretta dagli studi abbandonati di Telekom Serbia a Belgrado, Lucia Annunziata selezionerà le giovani promesse del folk-turbo-rock balcanico, provvedendo personalmente all’eliminazione dei meno talentuosi, a pedate nel deretano. Moderatore e ospite d’onore, Francesco Cossiga, il quale approfitterà biecamente della favorevole posizione geopolitica per rivelare il suo coinvolgimento diretto nei principali scandali del ‘900, dal Watergate a Ustica, dallo scandalo Lockeed alla scomparsa di Wendy Windham.

Il problema più spinoso per il produttore esecutivo della nuova rete è stata la ricerca di vallette, veline e letterine, necessarie come unico patetico espediente per attirare parte dell’elettorato del centro destra. Anche in questo caso le selezioni sono state un vero e proprio trionfo: disertate dalle solite noiose popputissime ventenni, scoraggiate dalla prospettiva di diventare, al massimo, ministro ombra delle pari opportunità, sono state prese d’assalto dalle cuoche della Festa dell’Unità, da maestre elementari in pensione e da ex sessantottine con la ricrescita. Nella giuria, oltre ad un esperto di bellezza femminile come Enzo Mirigliani, per l’occasione lucidato a specchio con il Legno Vivo, Riccardo Schicchi (in veste di talent scout) e Umberto Smaila (in veste di pappone).

Matte risate il mercoledì sera con “La sai l’ultima su Pecoraro Scanio?”, il programma dove i concorrenti si sfidano a irridere il carismatico ex leader dei Verdi con barzellette che ormai per numero e qualità hanno superato di gran lunga quelle sui carabinieri. Mattatore della serata lo scoppiettante Paolo Cento che con le sue freddure del calibro di “Cosa ci fa un hippie in municipio? Una comune!” ha fatto sbellicare generazioni di portaborse e dermatologi. Conduce Lucia Annunziata che, non avendo mai riso in vita sua, chiuderà il programma dopo due minuti, cacciando a pedate concorrenti e ospiti.

Al termine della prima giornata di programmazione, le scissioni interne hanno portato a 24 il numero dei canali dell’opposizione, fra i quali spicca quello di Lucia Annunziata: in segno di protesta alla vacuità della sinistra italiana, la simpatica giornalista si limiterà ad annunciare il segnale orario accompagnata dalla musica di Psycho, passando il resto della giornata a fissare negli occhi i telespettatori, istigando con l’ipnosi i più suscettibili ad inconsci atti di autolesionismo (per esempio abbonarsi a Panorama o iscriversi a Scienza e Vita).

martedì 14 ottobre 2008

Il bidello è al gate numero 3!

Dato il grande successo ottenuto nella gestione dell’annosa partita Alitalia, il governo Berlusconi ha deciso di applicare il credo Tremontiano in tutti gli ambiti della vita pubblica. Perché ragionare a scatole cinesi come la veterocrazia comunista? “I problemi vanno affrontati in modo interdisciplinare e possibilmente dopo i pasti a stomaco pieno” ha dichiarato il ministro Rotondi.

Ad iniziare è stata come sempre la prima della classe, Mariastella Gelmini, che ha deciso risolutamente di gestire il problema dell’istruzione pubblica con un metodo geniale e assolutamente innovativo : lo stato d’emergenza.

In mancanza del commissario Fantozzi ha prontamente contatto i suoi più stimati colleghi per trovare la persona consona alla gestione dell’emergenza: Christian De Sica, all’estero per le riprese del nuovo cinepanettone, si è subito chiamato fuori, idem per Massimo Boldi e Renato Pozzetto. In forse Lino Banfi, caldeggiato dagli esponenti di AN, in particolare Maurizio Gasparri suo grande fan, in quanto l’aspetto geriatrico-bonario lo rende particolarmente gradito ai bambini e ai nonni. Pressing dell’ala centrista su Lando Buzzanca.

Grandi investimenti sulle infrastrutture scolastiche: i desk Alitalia smontati da Malpensa e le sale riposo piloti dei principali scali aeroportuali saranno utilizzati come arredi della nuova scuola di stampo aeronautico-futurista.

Tutte le classi saranno rigorosamente pressurizzate e potranno spostarsi liberamente in orizzontale e in verticale, cambiando posizione ogni giorno. Un praticissimo tabellone a palette anni 60 (contrabbandati da Licio Gelli dopo il fallimento della Pan Am) indicherà ogni mattina i Gate dove si trovano le classi. I classici banchi in legno saranno dotati di cinture di sicurezza, calamaio e pennino in kevlar e mascherine con erogatore per ossigeno al gusto fragola. In classe sarà vietato fumare.

I tagli al personale docente saranno bilanciati dall’assunzione di gran parte degli esuberi Alitalia, con grande aumento della qualità del servizio: i bambini saranno accolti da popputissime hostess che si occuperanno del check-in e dei punti Mille Miglia, sostituendo finalmente le grasse e bigie bidelle socialiste. Le superstiti della categoria avranno comunque l’obbligo della divisa: date le tipiche dimensioni delle bidelle italiane, saranno utilizzate due divise per ogni bidella, assemblate con maestria dalle stesse; l’effetto cubista è garantito e potrà tranquillamente essere spacciato per l’ennesimo completo destrutturato del pret a porter italiano, con plauso delle principali testate di moda. Il personale di terra aiuterà i bambini nelle procedure di imbarco degli zaini, suggeriranno durante le verifiche di matematica e tireranno le palline di carta con la cannuccia delle biro-gadget Alitalia a forma di aeroplanino (fortemente volute da Bonomi per il rilancio d’immagine della compagnia, realizzate in più di 5 milioni di esemplari e subito accantonate perché scrivevano solo in verde, il colore più inutilizzabile della storia dell’uomo. Dopo un fallito tentativo di trattative bilaterali per rivenderle sotto banco sia alla Lega Nord che ai Verdi, sono state argutamente riciclate come bastoncino da cocktail sulla tratta Roma- Seul, con grande giubilo per i turisti coreani).

Subito dopo le regolari operazioni di check-in, si procederà all’imbarco degli zaini. Il bagaglio sarà smistato e puntualmente recapitato in classe prima del suono della campanella. Al termini delle lezioni potrà essere recuperato nei classici nastri trasportatori (provenienti dall’ala dimessa di Fiumicino), salvo imprevisti: alla scuola elementare Leopardi di Roma sono già state smarrite il 60% delle cartelle, il 45% di astucci e oltre il 90% delle merendine, delle quali sono stati ritrovati solo gli involucri.

La parola d’ordine è: basta con l’egualitarismo dirigista. I bambini più facoltosi potranno acquistare il biglietto di Business Class e seguire le lezioni su accoglienti poltrone reclinabili dotate di tv al plasma e frigo bar sempre ben fornito di liquori nazionali e di importazione. A loro disposizione anche la lounge room dove consumare l’intervallo sorseggiano un Billy di champagne e assaporando uno dei Cubani selezionati personalmente da Tinto Brass. Per le bambine fashion victim è previsto in dotazione il grembiulino a quadretti modello “Barbarella” con minigonna trapezoidale, giubbetto e visiera in vinile, grazie al quale potranno agevolmente camminare sugli stipiti delle porte (anche grazie all’aiuto dell’LSD).

Passato l’emendamento del PD, su esplicita richiesta di Cossutta, che prevede per i bambini più alternativi un grembiulino metallizzato modello “Piccolo cosmonauta sovietico” con foto di Gagarin sul petto e peluche di Laica inclusi nel prezzo.

Dato che gli stipendi dei maestri saranno commisurati alla percentuale di riempimento delle classi, si temono gli effetti di un overbooking spinto. I bambini che resteranno a terra, quasi sempre con ridotte disponibilità economiche dato che andando a scuola in autobus arrivano in ritardo, saranno confluiti nella Bad School (costituita con Decreto Legge che sospende l’intera Costituzione Italiana per 6 mesi e reintroduce la Corte Marziale) insieme agli altri asset non più spendibili: tetti in eternit, infiltrazioni d’acqua, bagni alla turca, maestre coi baffi e le gonne di flanella, fotocopiatrici rotte, insegnanti di educazione fisica obesi e minestrone scotto.

Si attende con trepidazione l’ingresso del partner straniero.

Ad oggi però si sono fatte avanti solo le Gemelle Kessler.

venerdì 3 ottobre 2008

Fetenzia graffiti

Al via come ogni anno, l’ormai imperdibile Festa del Cinema di Roma si prepara ad aprire i battenti ad uno stuolo variopinto di attrici, registi, produttori, cantanti, cialtroni, strozzini e sgualdrine che catalizzeranno per una settimana le luci della capitale.

La grande novità di questa edizione è il radicale cambio di approccio imposto dal Campidoglio alla kermesse cinematografica, tacciata di essere borghese, boriosa e brovinciale da emeriti esponenti della intellighenzia nazionale, primo fra tutti l’affabilissimo Roberto Castelli, che argutamente fa notare come i tre aggettivi comincino tutti con la B, come Bolscevico e Bibitaro.

Maurizio Gasparri si trincera elegantemente dietro un “me cojoni”, mentre la giunta Alemanno ha da tempo pianificato una serie di provvedimenti necessari a rendere la Festa del Cinema più vicina alle piccole necessità della gente e al vero spirito romano, senza ovviamente dimenticare il glamour da red carpet tanto enfatizzato nelle edizioni Veltroniane.

E proprio per rimarcare la discontinuità con il precedente sindaco, il classico tappeto rosso sarà sostituito da un più agreste percorso ghiaiato, perimetrato ai lati da balle di fieno e allegramente arricchito da ovini e pollame di vario genere. Secondo il primo cittadino l’effetto folk-chic è assicurato e contemporaneamente si ricrea la verace gioia pascoliana delle sagre agropontine. Perplessi gli studios hollywoodiani alla proposta di fare arrivare le star non più sulla tipica limousine ma sui carri allegorici della Sagra di Capracotta, gentilmente forniti dall’Associazione Viticoltori Ciociari.

Regola n° 1: svecchiare le convenzioni sinistroidi che hanno discreditato la cultura italiana nel mondo.

Ma soprattutto Regola n°0: “risparmià perché nun c’abbiamo n’a lira”, anche a costo di qualche piccolo sacrificio: netta riduzione degli inviti alle inutili e costose celebrità americane, che oltre tutto vengono a rubare il lavoro agli italiani, orientando maggiormente le scelte verso i grandi interpreti del cinema tricolore. Confermata la presenza di nomi prestigiosi quali Er Cipolla, Sergio Vastano, Enzo Braschi, Lory Del Santo, Enzo Cannavale, Alfonso Thomas (da morto) e Gianni Baget Bozzo, in veste di mediatore culturale.

Sul versante dell’offerta cinematografica, mai così ricca a variopinta, spiccano le pellicole degli autori italiani emergenti, uno fra tutti Nunzio Tartarella, che con i suoi precedenti capolavori come “Pastiera insanguinata” e “La trovatella di Pozzuoli” ha commosso il mondo, e nella sezione “Polvere di guapperia” propone il docu-film che restituisce uno spaccato della vera Napoli, solare e gioiosa : “Tramonto al Rhum” ,affascinante affresco corale ottenuto rimontando sapientemente 26 puntate di “Un posto al sole”, due film di Totò, tre di Nino D’angelo, lo spot Slim Fast con Marisa Laurito e un video amatoriale sulla preparazione dei Babà.

Ricchissima la rassegna “Fetenzia graffiti” sui neo-scollacciati come “La poliziotta fa l’occhiolino a Bertolaso” con la procace Edwige Fenech nel ruolo della poliziotta e “L’insegnante all’inceneritore di Acerra con tutta la classe” con la burrosa Nadia Rinaldi nel ruolo dell’inceneritore.

Grande attesa per la retrospettiva sulla filmografia di Lando Buzzanca, organizzata con l’intento di restituire agli italiani il vero cinema di bandiera, un cinema sano e pecoreccio, per anni oscurato dalla sinistra oscurantista ed esterofila che preferiva Visconti (che era frocio) alle poppe di Nadia Cassini e Kusturica (che è rom) ai rutti del conterraneo Bombolo.

Prezioso il corollario degli eventi collaterali dal forte respiro internazionale come gli attesissimi concerti “Oreste Lionello plays his hits”, “Lando Fiorini live at Tor Vajanica” e “Iva Zanicchi canta Roma Capoccia”. Per gli intellettuali più intransigenti sono previste in cartellone straordinarie letture pubbliche dei grandi classici del ‘900 come “Alvaro Vitali legge Dostoevskij coi peti” (disponibile anche in audiolibro), “Pamela Prati decanta Belli in sardo" e “Natalie Caldonazzo legge Cronaca Vera”.

Per le fashion victims verrà inaugurato un favoloso megastore a forma di ossobuco, dove prosperose matrone romane in costume consiglieranno i turisti nell’acquisto dei nuovi gadget ideati dalla giovane ministro Giorgia Meloni in collaborazione con Daniela Santanchè: manganelli in coccodrillo, busti del duce in alabastro, fez in velluto damascato, kit aratro + spada da giardino, tessere annonarie in carta dorata e olio di ricino profumato al mughetto. Oggetti icona diventati già un must dell’inverno e tutti rigorosamente griffati con il logo della Festa del Cinema a caratteri romani.

Palpitazioni in Viale Mazzini per l’attesissima maratona televisiva targata Rai Uno, che aprirà ufficialmente la Festa del Cinema, nella quale Lorena Bianchetti ballerà per 32 ore ininterrotte il “Lago dei cigni” in Piazza San Pietro, attendendo un segnale di magnanimità del Pontefice per interrompere il suo personale omaggio al Signore.

Dato che il Papa ha sadicamente prenotato un safari in Kenya, gli autori prevedono che intorno alla dodicesima ora di danza sarà necessario abbattere la simpatica conduttrice che, in preda all’estasi di visione messianiche, contorcimenti diabolici e danze sabbatiche, potrebbe creare qualche malumore nelle alte schiere Vaticane.

Migliaia di abbonati RAI, giunti da tutta Italia per infamarla, non aspettano altro.

martedì 23 settembre 2008

Un Cosimo mele al giorno leva il medico di torno

Non vi abbattete per l’inverno alle porte!
Partecipate anche voi a “Occhio alla bagascia”, il nuovo frizzante gioco a premi organizzato dal Comune di Roma in collaborazione con Riccardo Schicchi e Valerio Merola.
Dopo l’approvazione della legge che vieta la prostituzione sulle strade, infatti, le mignotte sono letteralmente evaporate dalle strade della capitale, come documentano con la loro proverbiale imparzialità i telegiornali Rai e Mediaset (secondo Rete 4 il fenomeno della prostituzione non è mai esistito ed è solo il frutto dall’immaginazione deviata dei comunisti, in quanto tristi omini minidotati, repressi e senza yacht).
Dove saranno finite? Giocano a nascondino? Sono a fare compagnia ai rifiuti di Napoli? O sono nelle fogne con le Tartarughe Ninja? Si sono travestite da assistenti di volo e stanno facendo i picchetti a Fiumicino confondendosi con i dipendenti Alitalia? Nessuno se ne interessa (tranne Federica Sciarelli che ha già raccolto migliaia di segnalazioni da parte dei telespettatori di Uomini e Donne, convinti di vederne quotidianamente sul piccolo schermo).
Ed è qui che comincia il gioco!
Il concorrente che scoverà più prostitute convertite alle usanze borghesi vincerà come primo premio le prostitute stesse, potendo decidere del loro destino con allegra arbitrarietà. Per partecipare è sufficiente iscriversi nei gazebo dislocati sulla Nomentana, lasciando le proprie generalità e il nominativo di un amico che è stato almeno un volta a prostitute (in genere i due nomi coincidono).
Una gentile sosia della Gregoraci vi fornirà il kit da “Bitch Hunter” composto da: un completo di lino bianco, un paio di mocassini di coccodrillo, un Rolex falso e un paio di occhiali azzurrati per attirarle nella trappola, un I-Phone di pastafrolla, un mazzo di carte truccate e una copia di Chi per circuirle, un paio di manette di pelo e una foto di Maurizio Gasparri per costringerle alla resa. Ad oggi si segnala un’affluenza ben oltre le più rosee aspettative, con la partecipazione massiccia di ex democristiani, entusiasti padri di famiglia e alti prelati. Con profondo stupore da parte dell’opinione pubblica sono state smascherate massaggiatrici, estetiste, cassiere di discoteche, aspiranti veline, pizzettare e infermiere. Tutte ragazze acqua e sapone, ma soprattutto acqua e detergente per l’igiene intima e, solo in rari casi, acqua e Nelsen piatti.
Subito iniziati i rastrellamenti a tappeto nei luoghi più ovvi e prevedibili come gli studi di Porta a Porta, le stalle di Arcore, la soffitta di Gianni Baget Bozzo, il baule della Mercedes di Amanda Lear e tra le concorrenti di “La rivincita delle bionde”. I più scaltri invece hanno architettato sagaci trappole composte generalmente da sagome in cartone di Cosimo Mele e Lele Mora nella tipica posizione “I want you” da zio Sam, mentre altri hanno imitato telefonicamente la voce di Agostino Saccà invitando le ragazze al casting di un nuovo entusiasmante programma televisivo condotto da Luciano Onder.
Pare comunque che il più delle volte si siano volontariamente costituite dichiarando di avere il diritto ad una poltrona da sottosegretario. Risolto con altrettanto tempismo anche un’altra emergenza sociale come la violenza giovanile, salita recentemente alla ribalta dopo l’episodio di aggressione perpetrato da un gruppo di ragazzini quindicenni nei confronti di un inerme anziano cardiopatico. Intervenuto prontamente per ristabilire l’ordine e tranquillizzare la cittadinanza, il sindaco Alemanno ha espresso la propria solidarietà, promettendo immediate misure ad hoc per levare i vecchi rompicoglioni dalle strade, specialmente se partigiani.

mercoledì 17 settembre 2008

Un avvoltoio non fa primavera


Come da copione ormai collaudato, la campagna elettorale per le presidenziali americane volge allo sprint finale. Le squadre in gioco hanno presentato i candidati e li hanno collaudati nelle rispettive convention, testando gli umori dell’America (con campionamenti a tappeto sui liquidi fisiologici) e cercando di orientare l’elettorato con continue rivelazioni e colpi di scena. Dopo le lotte alle primarie e mesi di monopolio mediatico, culminato con i carismatici viaggi all’estero, Barack Obama vede cedere i propri sondaggi a favore dell’inattaccabile governatrice dell’Alaska Sarah Palin.

I nemici la chiamano “il pittbull col rossetto” ma anche “la foca dalle piume di cristallo”, “lo storione dai denti d’oro” e “il maiale dalla coda di velluto”.
Gli amici pure.
I giornalisti liberal più radical-chic l’hanno soprannominata “la papera dal culo rosso pompeiano”, colore sconosciuto al 99% degli americani di provincia che, scambiandolo per un esplicito vezzeggiativo a sfondo sessuale, si sono mobilitati in massa bruciando la sede del New York Times e sodomizzando virilmente un gruppo di broker di Wall Street scambiati per omosessuali.
Cresciuta con il motto del padre “Le palle sono mie e me le gestisco io”, la candidata alla vicepresidenza ha sferrato un’offensiva alla pancia dell’America, riuscendo a spostare ben 12 punti nei sondaggi grazie alla sua capacità di inghiottire 20 hot dog e 2 litri di Pepsi in 1 minuto e mezzo cavalcando un toro meccanico (l’evento, in diretta su Fox News ha battuto gli ascolti del SuperBall e ridicolizzato la diretta di Obama, che sulla ABC mangiava un piatto di rucola con un gruppo di scrittori omosessuali).
E questo è solo l’inizio.
Dopo aver presentato al mondo la sua famiglia, perfetta incarnazione del modello teocon (figlio militare in Iraq + figlia adolescente incinta + bambino down), la Palin ha intenzione di sfoderare uno ad uno tutti gli eroici componenti del suo albero genealogico.
La prima a sostenere la corsa alla Casa Bianca sarà la sorella della Palin, suora albina della chiesa Pentecostale che da sola ha convertito un quarto della Bolivia, i montanari del Paraguay e 12 pescatori Salvadoriani, riuscendo misteriosamente a rimanere illibata.
Sarà poi il turno della cugina di terzo grado, una tenera pastorella dell’Arkansas protagonista di 23 apparizioni mariane, tutte certificate da Padre Ralph di Uccelli di Rovo. Secondo le ricostruzioni fornite alla stampa, la Beata Vergine sarebbe apparsa a più riprese vestita con pantaloni militari e una lunga cartucciera a tracolla che sgranava come un rosario, incitando gli americani a continuare la guerra in Iraq, a comprare SUV a sei ruote, a mangiare da McDonalds e a non vergognarsi di essere grassi. Pesanti le critiche dalle gerarchie vaticane che condannano all’unisono la blasfemia di tali dichiarazioni: “gli americani non sono grassi e non lo saranno mai, perché la fede smagrisce” dichiara una caustica nota della Pontificia Accademia dello Scioglipancia.
Seguiranno poi lo zio della florida, un allevatore di coccodrilli nano e sordomuto, che ha insegnato agli alligatori a recitare i salmi, il cognato eroe del Vietnam artoleso che ha bruciato un intero villaggio di Vietcong con il napalm in bomboletta spray e ha salvato 35 compagni usando solo il mignolo della mano destra, la nonna cacciatrice di taglie, la suocera elicotterista in Afghanistan e il cugino spacciato per uno dei pompiere delle Torri Gemelle, in realtà truffatore immobiliare noto alle cronache per aver venduto la Statua della Libertà a Maurizio Gasparri.

Agguerrita più che mai, la Palin ha presentato allo stampa un programma elettorale denso nei contenuti e nella forma, dal momento che lo ha scalpellato nel basalto usando solo le unghie e la sua proverbiale grinta. punti salienti:defiscalizzazione delle bevande gasate e dei fucili solo se acquistate da minorenni, estensione della lista dei paesi canaglia a tutto il mondo tranne Israele e Islanda (quest’ulitma solo perché comincia con la I), leva obbligatoria a partire dal secondo anno di età, caccia estesa a tutti i quadrupedi (esclusi i bambini a gattoni solo se bianchi e paffuti), promulgazione di norme a favore della famiglia, possibilmente unita e vaginocentrica.
In merito alla tanto vituperata assistenza sociale pubblica, la Palin propone di distribuire a tutti gli abitanti della Lousiana un K-Way, un anemometro e un rosario per difendersi dagli uragani e a tutti gli abitanti dell’Alabama un forcone, una bomboletta di insetticida e un rosario per difendersi dai negri.
Per rinsaldare il sano spirito patriottico saranno inoltre consegnati a tutta la cittadinanza i “God Bless America Survivor Kit” composti da: un tubetto di ketchup, un cappello da cowboy, una tessera sanitaria valida solo per gli eczemi, un paio di corna di bisonte per SUV e un euroconvertitore gentilmente donato dal governo italiano.


La strategia elettorale repubblicana subirà una svolta decisiva in concomitanza con il lancio di un inedito programma televisivo, dove la Palin insegnerà agli americani i segreti di un perfetto barbecue domenicale: 47 puntate saranno interamente dedicate alle variazioni di cottura delle costolette, mentre altre 21 illustreranno le modalità di uccisione e sezionamento di una mucca, di un maiale e di una gallina con il prezioso supporto del nonno del Kentucky Fried Chicken.

Obama arranca e la Palin sferra l’attacco finale presentando alla stampa il testo programmatico per traghettare l’economia americana fuori dalla crisi e restituire fiducia ai piccoli risparmiatori. Un motivatore mascherato da personaggio Warner Brothers (Duffy Duck il più gettonato) seguirà per tutta la giornata il povero risparmiatore ripetendo a ciclo continuo i titoli di Wall Street intervallati da parole di rassicurazione, tipo “stai tranquillo che non sei un fesso”, “peggio di così non può andare” o “l’erba del vicino è sempre più lunga” e infondendo fiducia con calorose pacche sulle spalle.

Per i debiti delle banche d’affari in fallimento si pensa di spalmarli sull’ intera popolazione distribuendo le azioni-spazzatura direttamente sui quartieri residenziali grazie a un CanadAir del Servizio Antincendio Federale. Chi riuscirà a raccogliere da terra il maggior numero di azioni diventerà azionista di maggioranza della società; ad oggi, nel board della Lehman Brothers siedono nell’ordine: un pastore mormone, un pastore tedesco (che grazie al Master in Agility Dog ricoprirà la carica di Responsabile Mercati Esteri), un giocoliere ispanico dodicenne, un venditore di auto usate del Connecticut, Betty Boops, Steven Siegal, i Mamas and Papas e, misteriosamente, Maurizio Gasparri.