sabato 29 marzo 2008

Sangue e Arena!

Finalmente! Non se ne poteva più! Tutto questo buonismo, i modi concilianti, la sana dialettica politica, il rispetto dell’avversario, i punti di convergenza, le possibili intese...

Dopo che ci hanno abituato per 10 anni a insulti e improperi di ogni genere, a tribune politiche che al confronto, il suk di Algeri sembra un asilo nido di carmelitane, a sputi, affettatrici in parlamento, corna e vaffanculo, non possono certo pretendere che ci riadattiamo al fair play e al confronto doroteo tipo salotto di Anna La Rosa (un altro dei grandi misteri italiani. Neanche la task force interministeriale composta da Ispettore Derrick, Signora in Giallo, Signora del West, Colombo, A-Team e Candy Candy, ha scoperto per quale motivo uno dei più patetici personaggi della televisione del globo stia ancora girovagando per il palinsesto Rai).

Vogliamo la rissa! Sangue e arena!

Alla caduta del governo Prodi, i vertici di Forza Italia hanno subito indetto un concorso nazionale tra i Circoli della Libertà per rinverdire la grinta appannata del loro leader.

Scartata la proposta di Cicchetto, che proponeva di sostituire Berlusconi con tale Robustus, nano culturista del circo Orfei per anni legato da affettuosa amicizia a Moira, la scelta è caduta sulla geniale idea di Bonaiuti: tenere sotto cloroformio il cavaliere e risvegliarlo solo tre settimane prima del voto per la zampata finale.

Sulla carta una genialata.

Purtroppo non aveva fatto i conti con gli effetti psicadelici indotti dalle visioni a rotazione delle tette della Carfagna, del culo della Bertolini e dei capelli di Schifani.

Il micidiale mix ha lobotomizzato gli unici due neuroni che ancora controllavano rispettivamente le funzioni fisiologiche vitali e le dita della mano destra per fare le corna.

Il primo lampante effetto è stata l’uscita sulla cordata di volenterosi imprenditori italiani per Alitalia. Accattivanti i particolari del piano industriale: ridimensionamento della flotta con la sostituzione di 2/3 dei velivoli della compagnia in altrettanti Tupolev sovietici da cargo, residuati della guerra fredda, per i voli low cost (capienza 500 persone tutti in piedi), più una decina di Cessna a 4 posti sponsorizzati dalla Senfter (e da Gustav Thoeni, uno degli imprenditori della cordata) con motori Rolls Royce, sedili in pelle di foca e ali ricoperte di speck Alto Adige DOP, per i clienti business.

In quanto al personale, un no deciso ai tagli.

Non ci saranno i previsti 4000 esuberi. Renato Brunetta ha proposto un ingegnoso progetto con il quale risolverà il problema dei licenziamenti: il pendolarismo creativo.

Dal momento che attualmente migliaia di dipendenti si spostano da Roma a Milano a spese della compagnia si prevede di imbarcarli quotidianamente per una rotta scelta casualmente da un computer sulla base dell’attività celebrale di Umberto Bossi e farli lavorare come venditori ambulanti di prodotti tipici calabresi in un aeroporto a caso del globo terrestre. Il primo test è stato eseguito su una ignara hostess di Fiumicino spedita all’aeroporto di Singapore a vendere mozzarelle di bufala vestita da pulcinella.

Dato lo scontato successo dei prodotti made in Italy, il nuovo canale di vendita ha già ricevuto il via libera da numerosi imprenditori della cordata: Giovanni Rana ha già consegnato il primo stock di tortellini ad uno steward di Malpensa che li venderà a Francoforte vestito da suino e grugnendo con perfetta inflessione teutonica, De Agostini prepara il lancio mondiale del collana in 120 uscite dell’intero repertorio di Little Tony, molto apprezzato negli States mentre l’acqua Cerelia pensa ad uno sbarco in grande stile della sua famosa acqua “Gran Gassè” (percentuale di anidride carbonica superiore al 94%) nei mercati del sud est asiatico.

Brunetta ha calcolato che sparpagliando per il mondo i 4000 dipendenti in esubero sarà possibile ritornare al pareggio di bilancio intorno al 2030, incrementare gli utili del 78%, dimezzare le perdite e vedere Cristina D’Avena partecipare a Sanremo.

Un tiepido appunto critico è giunto solo dalla sezione pugliese della CGIL che ha accolto l’accorato appello della figlia di un pilota Alitalia che chiede di rivedere il padre partito con il volo Roma-Malpensa e, a causa di un disguido imputabile ai sabotaggi comunisti sul programma computerizzato di dislocazione del personale, mai più rientrato.

Grazie a una piccola ricerca su Wikipedia, la polizia investigativa di Catanzaro ha individuato l’uomo che, dopo aver vagato per quasi 6 mesi tra le campagne del varesotto alla ricerca di un taxi, si è imbarcato in evidente stato di malnutrizione su un Dakota della Air Uganda diretto a Mbale, dove ha poi aperto un negozio di statuine Thun.

Il resto dei sindacati plaude con favore al piano della cordata italiana sia perché eviterebbero la frequentazione obbligatoria di corsi di francese tenuti da Jocelyn, sia per la proposta di lotta al precariato lanciata da Marina Berlusconi. Per combattere la flessibilità del lavoro e contemporaneamente l’assenteismo selvaggio dei dipendenti Alitalia, ha proposto di imbullonare le operatrici del check in alle loro postazioni. La mobilità delle addette all’interno del terminal sarà comunque garantita da speciali poltrone da ufficio, progettate da Renzo Piano, dotate di ruote piroettanti e in grado di raggiungere rapidamente il Mach 1.

Bocciata, dopo un breve periodo di prova, la soluzione ai furti nei bagagli proposta dal consigliere comunale di Milano in quota Lega Nord (si mormora su indicazione di Umberto Bossi a seguito dell’apparizione in sogno di Toto Cotugno vestito da sceicco): 25 valigie e borsoni imbottiti di esplosivo al plastico, collegato alla serratura da un detonatore, sono state fatte circolare per 1 mese e mezzo nel sistema automatizzato di Malpensa, al fine di scovare e punire i ladroni romani. Il piano è stato immediatamente sospeso quando un noto viticoltore della Val Brembana è stato visto brillare dopo aver erroneamente scambiato la sua valigia con una uguale carica di C4.

Per quanto riguarda il destino di Malpensa Michela Brambilla, in combutta con Gerard Berger, ha proposto la riconversione dell’aeroporto milanese in un enorme set cinematografico dove si prevede di girare una serie di fiction televisive, di sicuro successo, nelle quali saranno impiegati tutti i dipendenti Alitalia come comparse, attori o tecnici:

  • Cento Check In. Le struggenti vicende di una turista cagliaritana alla ricerca del proprio figlio inghiottito dal nastro dei bagagli. Ritrovato dagli addetti alle pulizie e inquadrato come facchino di secondo livello, il bambino dovrà affrontare mille peripezie prima di poter riabbracciare la madre, nel frattempo invaghitasi di un ambiguo e affascinante clandestino armeno interpretato da Umberto Smaila.

  • Un posto vicino al finestrino. Le erotiche vicende di una hostess un po’ zoccola tra amori in alta quota, paracaduti a forma di mutande e clienti birichini. Introduce le puntate Umberto Smaila.

  • Padre Pio. Dopo i grandi successi Rai e Mediaset, ecco l’avvincente seguito in 5 puntate. Le apparizioni del santo di Pietralcina inducono alla fede le lascive inservienti di un autonoleggio AVIS che ben presto diventano apostoli di pace e amore tra i passeggeri in partenza. Finale struggente con la reincarnazione di Padre Pio, interpretato da Umberto Smaila, nel corpo di un bibitaro dello Spizzico che benedice la folla estasiata con la Fanta alla spina.

Entusiasta degli effetti delle sue dichiarazioni, Silvio Berlusconi dichiara ufficialmente di poter fare a meno dei suoi alleati politici per l’attuazione del programma di governo. In particolare ha annunciato che costruirà il Ponte sullo Stretto insieme ad una cordata composta da un suo zio salernitano, titolare di una impresa di costruzioni con 5 dipendenti in nero, dal sindaco di Gioia Tauro e da Heather Parisi, la quale eseguirà personalmente il collaudo ballando sulla struttura del ponte per 5 giorni e 5 notti consecutive.

sabato 1 marzo 2008

Non Mangiare il Can che Dorme

Un approfondito studio dell’OCSE, in collaborazione con il MIT di Boston, la Sacra Rota, O.J. Simpson e Rosanna Lambertucci, svolto tra un campione di 150 paesi del mondo, ha fatto emergere una verità sconcertante e ai più totalmente sconosciuta: l’Italia è l’unico paese dove uno può sostenere una tesi facendo beatamente quel cazzo che gli pare e subito dopo diventare convinto assertore della tesi diametralmente opposta, senza per questo apparire incoerente o tanto più ipocrita. Anzi, generalmente viene poi invitato da Vespa dove si presenta a cavallo vestito con una corazza da crociato in missione per liberare Gerusalemme e dotato di regolare scudo con croce rossa da democristiano (modello Libertas con doghe in legno).

Uno dei più convincenti esponenti, nonché la persona che ci ha fatto balzare al primo posto di questa invidiabilissima classifica, è naturalmente quel maledetto panzone di Giuliano Ferrara (tra l’altro vorrei sapere se pensa prima a poi di mettersi a dieta e di fare qualcosa per controllare la sua sudorazione. È impresentabile!).

A parte il fatto che mandarlo in onda tutte le sere è un attacco perpetuo all’immagine dell’Italia: da un sondaggio del settimanale Der Spiegel, infatti, è emerso come il 72% dei tedeschi preferisce vedere le folkloristiche immagini della marea di monnezza che sommerge Napoli, accompagnate dalle suggestive nenie di gaudenti donne tipiche partenopee che invocano la levitazione del rusco a opera di San Gennaro, piuttosto che farsi tiranneggiare via cavo da quel pachiderma. In oltre più del 45% è disposto a smettere di mangiare krauti e wurstel ai frutti di mare, a patto di non ritrovarsi quella betoniera petulante davanti al teleschermo a ora di cena durante la settimana di ferragosto al lido di Jesolo.

Adesso, come se non bastasse, ce lo ritroviamo a girare per Roma, nudo, con i cartelloni 6x3 del suo partito attaccati alla panza, a tirare anatemi come Savonarola.

Intervistato da Lucia Annunziata (tralascerò un sentito e accorato elogio a questa piccola comunista strabica che, dato l’aspetto fisico e il carattere di ferro, non può non avere una vita parallela con incarichi di primissimo piano nei servizi segreti dell’ex blocco sovietico. Sarà stata lei a mettere i missili a Cuba? Che ruolo ha avuto durante la primavera di Praga? Era lei la donna che ballava nuda sul Muro di Berlino? Spero che Augias gli dedichi una puntata di Enigma), il ciccione ha dichiarato che durante la sua vita ha fatto abortire per tre volte la/le sua/sue compagna/e e di essersi reso conto solo adesso della follia insita in tale gesto. Adesso voglio dire: GRAZIE AL CAZZO! Fai pure quello che ti pare per tutta la vita, poi quando sei un panzone che non ti tira più e, anche con tutto l’aiuto che ti può dare la medicina moderna, la dieta a zone, il pilates, le lezioni di Jane Fonda con gli scaldamuscoli e l’omeopatia, non riusciresti a fecondare neanche Eva Henger, allora ti batti per i diritti del feto, della donna, dell’etica ecc… Alla faccia della coda di paglia!

E’ come se dopo 80 anni di vita e 44 anni di parlamento, Ciriaco De Mita (ma che nome è Ciriaco?! Forse non può mangiare pane e pasta? mah?!) decidesse di fondare un movimento contro le tangenti ai politici e la corruzione con candidato premier Paolo Cirino Pomicino (con un nome così le opzioni sono due: o era il protagonista di una fiaba taroccata dei fratelli Grimm o è il diretto discendente di un’antica stirpe di piccoli e grassocci folletti del bosco abitanti dei sassi di Matera).

Come se Enrico VII si battesse per la monogamia.

O come se Iva Zanicchi dopo aver vigilato 20 anni sui prezzi dei prodotti alimentari grazie ai fantastici giochini di “Ok il prezzo è giusto” (per merito di tale riconosciuta esperienza è stata prescelta dal Partito del Popolo della rava e della fava etc… per ricoprire l’ambitissima carica di Mister Prezzi nell’ipotetico futuro governo Berluscones. La mitica Iva girerà i supermercati d’Italia con un costume verde da Wonder Woman padana e la $ sulla schiena e vigilerà l’andamento dell’inflazione reale, punendo con giustizia sommaria gli esercenti rincaratori a colpi di palettina da croupier e aiutando le nonnine nella conta del resto e nella scelta delle zucchine) diventasse presidente della Confcommercio e dichiarasse con convinzione che i rincari dei prodotti ortofrutticoli sono causati dall’egemonia incontrastata delle cooperative rosse, dei cinesi e della ritenzione idrica.

Comunque altri personaggi hanno deciso di adeguarsi e di fondare, alla strafaccia del bipolarismo, il loro Movimento per Qualcosa:
  • Movimento per l’Amore Vero Ma Quello Vero (MAVMQV). Dopo l’importante esperienza parlamentare nel Partito dell’Amore, Cicciolina ritorna sulla scena politica con un ambizioso programma elettorale: abolizione dei contraccettivi e riorganizzazione del calendario gregoriano secondo il metodo Ogino-Knauss, reintroduzione della cintura di castità, tassazione maggiorata sulle ostriche e sulla salsa cocktail, reintroduzione dei sedili fissi sulle automobili. Spalleggiata nella sua battaglia moralizzatrice contro la promiscuità sessuale da un presenza internazionale come Hugh Hafner (diventato impotente dopo essersi addormentato nella sauna), si dice sicura di riportare la moralità nelle relazioni d’amore, devastate oggigiorno dal sesso fine a se stesso e dal mutuo sulla prima casa. Plauso di Suor Germana.
  • Movimento Siamo Donne Oltre Le Gambe C’è di Più (MSDOLGCP): Alba Parietti, Valeria Marini, Pamela Anderson e Moira Orfei oltre a lanciare la candidatura forte di Gina Lollobrigida a Primo ministro, proporranno una moratoria internazionale da presentare alla Nazioni Unite per abolire a livello globale la barbara e criminale usanza della chirurgia plastica. Parallelamente, diventando le uniche superstiti della loro specie, propongono di istituire un programma di mantenimento conservativo, a fini scientifici, degli esemplari di donne rifatte tuttora in vita che preveda almeno: l’istituzione di un’oasi naturalistica di osservazione e studio della specie all’interno di un residence della Costa Smeralda, una procedura operativa di restauro conservativo di labbra e tette in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, l’istituzione di un museo delle cere nel quale saranno esposte le donne (ancora in vita) composte per più del 70% in peso di materiali sintetici (bracciali, collane e anelli non saranno contemplati ai fini del raggiungimento del peso minimo di ammissione).
Se avete smesso di fumare e vi volete battere contro l’abuso dei cerotti alla nicotina (prendendo magari spunto dalla proposta di un senatore UDC convertito ai toscani che propone la distribuzione gratuita nelle scuole medie inferiori dei sigari e la vendita delle sigarette permessa solo i giorni dispari della settimana, nei mesi con 31 giorni e solo su presentazione del bollettino di pagamento del canone RAI) o avete appena messo su famiglia e volete abolire le discoteche, le donne che te la danno la prima sera e le macchine cabrio, allora siete nel paese giusto! Cosa aspettate! Fondate subito un Movimento Per Quel Cazzo Che Vi Pare (MPQCVP) e fatevi sovvenzionare dallo stato la vostra lista elettorale.
Un 1% non si rifiuta a nessuno!