martedì 20 gennaio 2009

Hello boys! Andiamo a morte in Illinois!

Mark Regev, portavoce del Primo Ministro Israeliano, ha tranquillizzato istituzioni internazionali e opinione pubblica: “le armi usate da Israele sono accettate dalle leggi internazionali”.

Mi sento francamente rincuorato. Nei giorni scorsi, infatti, ho avuto la sgradevole sensazione, assolutamente passeggera e rapidamente cauterizzata dalle fresche dichiarazioni del nostro ministro Frattini, che Israele non stesse usando “armi impiegate dalle democrazie dell’Onu”. Ed effettivamente ho intravisto nel volto dei palestinesi dilaniati un certo conforto nel sapere di aver perso un arto a causa di un ordigno costruito a regola d’arte, conforme alle normative sulla sicurezza, privo dei fastidiosi CFC che danneggiano l’ozono e realizzato senza lo sfruttamento di minori cinesi.
Sono le piccole soddisfazioni della vita, finché ce l’hai.

Human Rights Watch insiste, e denuncia l’utilizzo del famigerato Fosforo Bianco. Israele risponde stizzito che è Dash in polvere. E contrattacca additando Hamas per lo sconsiderato lancio di missili Qassam sul confine Israeliano. I leader di Hamas, eroicamente fuggiti in Libano per i saldi, ribattono che non sono missili ma “Capocchie di San Gennaro” versione evoluta dei più noti e pirotecnici “Bauli”, utilizzati per la guerriglia urbana di Capodanno a Napoli, approvati dalle gerarchie vaticane e ampliamente accettati dalle democrazie occidentali come “espressione mistica di fervore popolare”. Il Mossad indaga sul contrabbando; pare che i Casalesi li espatrino attraverso un collegamento di rete fognaria Castel Volturno-Beirut.
Grazie al mio solito informatore al Pentagono (il pappagallo poliglotta e onanista) sono riuscito a carpire la lista segreta delle armi accettate dall’ONU, stilate personalmente da George W. Bush durante un rodeo a Dallas con l’aiuto di eminenti personalità, riconosciute a livello internazionale per il loro impegno per la pace e la solidarietà come Mobutu, Bocassa, Karadzic, Kim Jong Il e il nipote acquisito di Pol Pot.

Escluso dalla troika, il sindaco Gentilini ha espresso profondo disappunto presentando comunque al Consiglio di Sicurezza la sua proposta di ammettere alla lista anche alabarde, mazze chiodate, tronchi di legno cavi, Dolmen e Menhir.

Ebbene, pare che i principi delle “Linee Guida Internazionali per la Regolamentazione dell’Uso Pacifico delle Armi” siano ispirati dai massimi concetti etici e umanitari.

Le armi, infatti, dovranno necessariamente eliminare l’obbiettivo senza causare danni collaterali alle strutture pubbliche, in particolare se di valenza storico-artistica.
Vietati, per esempio, spille da balia, banane, penne a sfera e nastro bi-adesivo. Accettate le penne stilografiche solo se lanciate ad alta velocità, sampietrini per le lapidazioni pubbliche se non asportati da pavimentazioni stradali tutelate dall’Unesco e, a grande richiesta, sedie e sgabelli in legno massello.

Escluse in toto qualsiasi forma di tortura, tranne se praticata dai Gesuiti. Alcuni programmi Mediaset a rischio.

Ovviamente la lista stilata dagli Stati Uniti non è stata sottoscritta dagli Stati Uniti, i quali si riservano il diritto di portare la democrazia colpendo gli obbiettivi con armi scelte accuratamente sulla base della congiuntura economica; attualmente, dato l’enorme deficit del settore automobilistico, si pensa di distruggere le postazioni missilistiche Palestinesi, lanciando decine di SUV Chevrolet con micidiali cerchi da 20 pollici e selleria in pelle.

Per l’Afghanistan, invece, verrà utilizzato un vecchio trucco della Federal Riserve per mantenere elevati i tassi d’interesse: tonnellate di buoni del tesoro (e azioni della Lehman Brothers) saranno riversati sui covi dei Talebani, in quantità tali da tumularli vivi.

L’attuale sovrapproduzione di Tapis Roulant e concentrato di pomodoro fanno ben sperare in un loro possibile utilizzo bellico sul fronte Iraniano.

Cauta la Santa Sede, che sottolinea prontamente la storica importanza di alcune armi nel processo di evangelizzazione dei popoli, armi consacrate dal Signore per la sacra causa del proselitismo a oltranza. Con una nota del Pontificio Consiglio per la Pacifica Conversione, il Vaticano fa sapere di voler includere nella lista il cilicio, il tavolo di trazione e l’Avvenire, in quanto strumenti per il ricongiungimento dell’uomo con la sua dimensione metafisica. Ginevra replica prontamente che includeranno solo i primi due, dato che il terzo è palesemente sadico e crudele.

Tappe forzate per l’approvazione e round finale per gli emendamenti. Da voci di corridoio pare che saranno inclusi il macete, ma solo se usato in Ruanda , l’Uranio impoverito, solo se usato in Bosnia e il Polonio, solo se usato nei Sushi Bar (quest’ultimo fascicolo è arrivato in Svizzera mediante gasdotto).