martedì 23 settembre 2008

Un Cosimo mele al giorno leva il medico di torno

Non vi abbattete per l’inverno alle porte!
Partecipate anche voi a “Occhio alla bagascia”, il nuovo frizzante gioco a premi organizzato dal Comune di Roma in collaborazione con Riccardo Schicchi e Valerio Merola.
Dopo l’approvazione della legge che vieta la prostituzione sulle strade, infatti, le mignotte sono letteralmente evaporate dalle strade della capitale, come documentano con la loro proverbiale imparzialità i telegiornali Rai e Mediaset (secondo Rete 4 il fenomeno della prostituzione non è mai esistito ed è solo il frutto dall’immaginazione deviata dei comunisti, in quanto tristi omini minidotati, repressi e senza yacht).
Dove saranno finite? Giocano a nascondino? Sono a fare compagnia ai rifiuti di Napoli? O sono nelle fogne con le Tartarughe Ninja? Si sono travestite da assistenti di volo e stanno facendo i picchetti a Fiumicino confondendosi con i dipendenti Alitalia? Nessuno se ne interessa (tranne Federica Sciarelli che ha già raccolto migliaia di segnalazioni da parte dei telespettatori di Uomini e Donne, convinti di vederne quotidianamente sul piccolo schermo).
Ed è qui che comincia il gioco!
Il concorrente che scoverà più prostitute convertite alle usanze borghesi vincerà come primo premio le prostitute stesse, potendo decidere del loro destino con allegra arbitrarietà. Per partecipare è sufficiente iscriversi nei gazebo dislocati sulla Nomentana, lasciando le proprie generalità e il nominativo di un amico che è stato almeno un volta a prostitute (in genere i due nomi coincidono).
Una gentile sosia della Gregoraci vi fornirà il kit da “Bitch Hunter” composto da: un completo di lino bianco, un paio di mocassini di coccodrillo, un Rolex falso e un paio di occhiali azzurrati per attirarle nella trappola, un I-Phone di pastafrolla, un mazzo di carte truccate e una copia di Chi per circuirle, un paio di manette di pelo e una foto di Maurizio Gasparri per costringerle alla resa. Ad oggi si segnala un’affluenza ben oltre le più rosee aspettative, con la partecipazione massiccia di ex democristiani, entusiasti padri di famiglia e alti prelati. Con profondo stupore da parte dell’opinione pubblica sono state smascherate massaggiatrici, estetiste, cassiere di discoteche, aspiranti veline, pizzettare e infermiere. Tutte ragazze acqua e sapone, ma soprattutto acqua e detergente per l’igiene intima e, solo in rari casi, acqua e Nelsen piatti.
Subito iniziati i rastrellamenti a tappeto nei luoghi più ovvi e prevedibili come gli studi di Porta a Porta, le stalle di Arcore, la soffitta di Gianni Baget Bozzo, il baule della Mercedes di Amanda Lear e tra le concorrenti di “La rivincita delle bionde”. I più scaltri invece hanno architettato sagaci trappole composte generalmente da sagome in cartone di Cosimo Mele e Lele Mora nella tipica posizione “I want you” da zio Sam, mentre altri hanno imitato telefonicamente la voce di Agostino Saccà invitando le ragazze al casting di un nuovo entusiasmante programma televisivo condotto da Luciano Onder.
Pare comunque che il più delle volte si siano volontariamente costituite dichiarando di avere il diritto ad una poltrona da sottosegretario. Risolto con altrettanto tempismo anche un’altra emergenza sociale come la violenza giovanile, salita recentemente alla ribalta dopo l’episodio di aggressione perpetrato da un gruppo di ragazzini quindicenni nei confronti di un inerme anziano cardiopatico. Intervenuto prontamente per ristabilire l’ordine e tranquillizzare la cittadinanza, il sindaco Alemanno ha espresso la propria solidarietà, promettendo immediate misure ad hoc per levare i vecchi rompicoglioni dalle strade, specialmente se partigiani.

mercoledì 17 settembre 2008

Un avvoltoio non fa primavera


Come da copione ormai collaudato, la campagna elettorale per le presidenziali americane volge allo sprint finale. Le squadre in gioco hanno presentato i candidati e li hanno collaudati nelle rispettive convention, testando gli umori dell’America (con campionamenti a tappeto sui liquidi fisiologici) e cercando di orientare l’elettorato con continue rivelazioni e colpi di scena. Dopo le lotte alle primarie e mesi di monopolio mediatico, culminato con i carismatici viaggi all’estero, Barack Obama vede cedere i propri sondaggi a favore dell’inattaccabile governatrice dell’Alaska Sarah Palin.

I nemici la chiamano “il pittbull col rossetto” ma anche “la foca dalle piume di cristallo”, “lo storione dai denti d’oro” e “il maiale dalla coda di velluto”.
Gli amici pure.
I giornalisti liberal più radical-chic l’hanno soprannominata “la papera dal culo rosso pompeiano”, colore sconosciuto al 99% degli americani di provincia che, scambiandolo per un esplicito vezzeggiativo a sfondo sessuale, si sono mobilitati in massa bruciando la sede del New York Times e sodomizzando virilmente un gruppo di broker di Wall Street scambiati per omosessuali.
Cresciuta con il motto del padre “Le palle sono mie e me le gestisco io”, la candidata alla vicepresidenza ha sferrato un’offensiva alla pancia dell’America, riuscendo a spostare ben 12 punti nei sondaggi grazie alla sua capacità di inghiottire 20 hot dog e 2 litri di Pepsi in 1 minuto e mezzo cavalcando un toro meccanico (l’evento, in diretta su Fox News ha battuto gli ascolti del SuperBall e ridicolizzato la diretta di Obama, che sulla ABC mangiava un piatto di rucola con un gruppo di scrittori omosessuali).
E questo è solo l’inizio.
Dopo aver presentato al mondo la sua famiglia, perfetta incarnazione del modello teocon (figlio militare in Iraq + figlia adolescente incinta + bambino down), la Palin ha intenzione di sfoderare uno ad uno tutti gli eroici componenti del suo albero genealogico.
La prima a sostenere la corsa alla Casa Bianca sarà la sorella della Palin, suora albina della chiesa Pentecostale che da sola ha convertito un quarto della Bolivia, i montanari del Paraguay e 12 pescatori Salvadoriani, riuscendo misteriosamente a rimanere illibata.
Sarà poi il turno della cugina di terzo grado, una tenera pastorella dell’Arkansas protagonista di 23 apparizioni mariane, tutte certificate da Padre Ralph di Uccelli di Rovo. Secondo le ricostruzioni fornite alla stampa, la Beata Vergine sarebbe apparsa a più riprese vestita con pantaloni militari e una lunga cartucciera a tracolla che sgranava come un rosario, incitando gli americani a continuare la guerra in Iraq, a comprare SUV a sei ruote, a mangiare da McDonalds e a non vergognarsi di essere grassi. Pesanti le critiche dalle gerarchie vaticane che condannano all’unisono la blasfemia di tali dichiarazioni: “gli americani non sono grassi e non lo saranno mai, perché la fede smagrisce” dichiara una caustica nota della Pontificia Accademia dello Scioglipancia.
Seguiranno poi lo zio della florida, un allevatore di coccodrilli nano e sordomuto, che ha insegnato agli alligatori a recitare i salmi, il cognato eroe del Vietnam artoleso che ha bruciato un intero villaggio di Vietcong con il napalm in bomboletta spray e ha salvato 35 compagni usando solo il mignolo della mano destra, la nonna cacciatrice di taglie, la suocera elicotterista in Afghanistan e il cugino spacciato per uno dei pompiere delle Torri Gemelle, in realtà truffatore immobiliare noto alle cronache per aver venduto la Statua della Libertà a Maurizio Gasparri.

Agguerrita più che mai, la Palin ha presentato allo stampa un programma elettorale denso nei contenuti e nella forma, dal momento che lo ha scalpellato nel basalto usando solo le unghie e la sua proverbiale grinta. punti salienti:defiscalizzazione delle bevande gasate e dei fucili solo se acquistate da minorenni, estensione della lista dei paesi canaglia a tutto il mondo tranne Israele e Islanda (quest’ulitma solo perché comincia con la I), leva obbligatoria a partire dal secondo anno di età, caccia estesa a tutti i quadrupedi (esclusi i bambini a gattoni solo se bianchi e paffuti), promulgazione di norme a favore della famiglia, possibilmente unita e vaginocentrica.
In merito alla tanto vituperata assistenza sociale pubblica, la Palin propone di distribuire a tutti gli abitanti della Lousiana un K-Way, un anemometro e un rosario per difendersi dagli uragani e a tutti gli abitanti dell’Alabama un forcone, una bomboletta di insetticida e un rosario per difendersi dai negri.
Per rinsaldare il sano spirito patriottico saranno inoltre consegnati a tutta la cittadinanza i “God Bless America Survivor Kit” composti da: un tubetto di ketchup, un cappello da cowboy, una tessera sanitaria valida solo per gli eczemi, un paio di corna di bisonte per SUV e un euroconvertitore gentilmente donato dal governo italiano.


La strategia elettorale repubblicana subirà una svolta decisiva in concomitanza con il lancio di un inedito programma televisivo, dove la Palin insegnerà agli americani i segreti di un perfetto barbecue domenicale: 47 puntate saranno interamente dedicate alle variazioni di cottura delle costolette, mentre altre 21 illustreranno le modalità di uccisione e sezionamento di una mucca, di un maiale e di una gallina con il prezioso supporto del nonno del Kentucky Fried Chicken.

Obama arranca e la Palin sferra l’attacco finale presentando alla stampa il testo programmatico per traghettare l’economia americana fuori dalla crisi e restituire fiducia ai piccoli risparmiatori. Un motivatore mascherato da personaggio Warner Brothers (Duffy Duck il più gettonato) seguirà per tutta la giornata il povero risparmiatore ripetendo a ciclo continuo i titoli di Wall Street intervallati da parole di rassicurazione, tipo “stai tranquillo che non sei un fesso”, “peggio di così non può andare” o “l’erba del vicino è sempre più lunga” e infondendo fiducia con calorose pacche sulle spalle.

Per i debiti delle banche d’affari in fallimento si pensa di spalmarli sull’ intera popolazione distribuendo le azioni-spazzatura direttamente sui quartieri residenziali grazie a un CanadAir del Servizio Antincendio Federale. Chi riuscirà a raccogliere da terra il maggior numero di azioni diventerà azionista di maggioranza della società; ad oggi, nel board della Lehman Brothers siedono nell’ordine: un pastore mormone, un pastore tedesco (che grazie al Master in Agility Dog ricoprirà la carica di Responsabile Mercati Esteri), un giocoliere ispanico dodicenne, un venditore di auto usate del Connecticut, Betty Boops, Steven Siegal, i Mamas and Papas e, misteriosamente, Maurizio Gasparri.

venerdì 12 settembre 2008

L'erba del vicino è sempre di Berlusconi


Il ritorno dalle vacanze estive è storicamente e atavicamente traumatico. Milioni di persone rientrano dalla breve parentesi balneare con l’ingenua illusione che qualcosa sia cambiato, nella loro vita e nell’Italia intera.

Lo shock di ritrovare l’intero Paese nelle solite pietose condizioni produce nel medio-onesto italiano agghiaccianti manifestazioni psicosomatiche: nausea, convulsioni, eruzioni cutanee, libido azzerata, variazioni cromatiche e visioni.

I primi sintomi si manifestano solitamente alla riaccensione del televisore dopo mesi di totale astinenza (e disintossicazione grazie ai film di Totò e Aldo fabrizi), in cui il telespettatore è preda di celestiali visioni dei grandi momenti della televisione italiana: Corrado al Pranzo è Servito, i Promessi Sposi del Trio che cantano We are the World, Gianfranco D’Angelo che imita Raffella Carrà a Drive In, Loredana Bertè che canta a Sanremo con la sveglia, Mina a Studio Uno, Renzo Arbore e Nino Frassica a Quelli della Notte, Wanna Marchi che dice di dimagrire, Heather Parisi che alza la gamba, il pupazzo Uan, l’A-Team e Magnum P.I.

In genere le urla dei tronisti e degli ospiti di Alda D’Eusanio riportano il telespettatore alla cruda realtà catodica, provocando normalmente la morte dei soggetti più deboli (anziani, malati cardiaci ed elettori del Pd) e solo temporanee lesioni celebrali nelle persone più robuste e temprate (coltivatori diretti, addetti ai Call Center, correntisti della Banca popolare di Lodi, venditori del Folletto e piccoli azionisti dell’Alitalia).

Personalmente la pausa estiva mi provoca un’innaturale tabula resa preconcettuale, una regressione istantanea della mente ad uno stato pseudo-infantile.

Il mese di settembre è perciò dedicato all’osservazione attonita del mondo, alla riscoperta dei fragili meccanismi sociali che regolano i rapporti umani, allo stupore nello scoprire Umberto Bossi ancora in vita e Renato Brunetta ancora basso e alla meraviglia nel constatare che un’intera estate di lavoro non è riuscita a scalfire la piega perfetta dei capelli di Maria Stella Gelmini.

Gli interrogativi si susseguono e si accavallano, le domande si ripresentano con ingenua insistenza, i misteri si infittiscono.

Uno su tutti.

Ma perché la gente insiste imperterrita ad andare all’OBI?

Questo luogo no time no space sospeso nel paradosso, dove un trapano a colonna costa 2 euro e 90 e una confezione di chiodini da parete 7 euro. Cosa mai comprerà le gente all’OBI?!

Impauriti dal ritorno della guerra fredda stanno facendo scorta di batterie da auto, lampadine e pergolato di larice? Potrà avere qualche utilità acquistare 22 piatti doccia? Quante cazzo di casette di legno può contenere il giardino di una villetta a schiera? Pensano di impilarle?! E poi perché orde di anziani da appartamento sono in fila dalle 6 per fare incetta di attrezzi da giardinaggio? Qual è l’utilità di avere 4 kit di chiavi inglesi e un bidone da 20 litri di stucco da legno?

L’ipotesi più probabile è che la popolazione over 60, spaventata dallo Scalone e dai volantini dei giovani dei Circoli della Libertà, stia pianificando di costruire un’enorme arca di Noè e fuggire alle Canarie, evitando così di dover accudire i nipotini stronzi e le piante grasse (o i nipotini grassi e le piante stronze) dei propri figli.

La confusione aumenta quando cerco di fornire risposte a fenomeni paranormali apparentemente inspiegabili, sui quali neanche Focus riesce a fare luce.

Uno su tutti la sparizione dei rifiuti da Napoli.

Un’emergenza durata 14 anni e magicamente risolta in 3 mesi.

Sarà stato San Gennaro? Quest’anno invece che sciogliere il sangue ha fatto sciogliere i rifiuti?

Qualcuno li ha compressi e trasformati in nani da giardino dell’OBI?

Forse Napoli è stata commissariata e scorporata: nella New Company guidata da volenterosi imprenditori (Ricucci, Gnutti e Martufello) sono confluiti gli asset spendibili come Pulcinella, Maradona, le cravatte di Marinella, la mozzarella di Bufala, i cd di Mario Merola, i Babbà e Marisa Laurito, mentre i rifiuti sono stati interamente traghettati nella nuova sede senegalese della Bad Company, a capitale statale.

Voci discordanti additano invece la camorra: pare che la potente organizzazione criminale si sia impossessata dei rifiuti Campani e li abbai stipati sugli spalti degli stadi, nelle sedi dei Consigli Regionali, negli Uffici Postali, sui treni, nei punti vendita Calzedonia, nello studio di Buona Domenica e nei negozi Tecnocasa. Il 90% degli intervistati ha dichiarato di non avvertire alcuna differenza.

Altre domande.

Quando l’OCSE dice che la scuola italiana fa pietà tranne le Elementari, perché la riforma della Gelmini modifica l’unica cosa che funziona?

Ad una prima occhiata disattenta potrebbe anche sembrare paradossale.

Non sarebbe stato meglio obbligare gli studenti delle scuole superiori a portare il grembiulino, così i genitori risparmiano sui jeans firmati? I bambini musulmani devono portare le babbucce a punta e il turbante? Per quelli cinesi è obbligatorio il cappello di carta di riso e canna di bambù-uu-uu-uu?

Ma il maestro unico deve avere per forza la penna rossa e la gonna a balze?

Anche se è maschio?

E ancora.

Quando Tremonti dice che l’ICI non tornerà è come quando diceva che non avrebbe più fatto condoni?

E Calderoli quando dice che con il federalismo le tasse saranno più eque era come quando diceva che se avrebbero vinto loro non sarebbe sbarcato neanche un clandestino?

Chi lo sa?!

Il picco del mistero poi lo si raggiunge con l’Alitalia.

Dopo mesi di attenti studi da me intrapresi per dipanare il bandolo della matassa, proverò a riassumere con una favola adatta anche ai più piccini le avventurose vicende della compagnia di bandiera; per renderla poi comprensibile e accattivante anche all’ampio pubblico degli elettori del Partito delle Libertà, utilizzerò quel tono garbato e quel gusto raffinato a cui ci hanno normalmente abituati:

    Una mignottona romana, vecchia gloria dei marciapiedi capitolini degli anni 60, ora decaduta, grassa, flaccida e scambista, viene casualmente adescata da un ricco imprenditore francese che le offre 100 euro per una prestazione.
    La zoccola è molto allettata e sta per accettare, ma il suo magnaccia, un nano da giardino travestito da gangster, pelato e con la gotta, tenta di dissuaderla dicendole che i francesi non sono alla sua altezza, mangiano formaggi con la muffa, non hanno il bidet e sono dei noti pederasti. Inoltre le sussurra che un gruppo di suoi volenterosi amici sarebbero disposti a rilanciarle la carriera come protagonista di un reality show a sfondo sessuale con una paga base di 1 milione di euro.
    Valutando rapidamente le condizioni della televisione italiana, la bagascia accetta entusiasta la proposta e caccia a pedate il francese coprendolo di contumelie. Intanto il magnaccia prende tempo e la lascia sulla strada, si fa risuolare le scarpe, spara cazzate e trascorre un mese di vacanza in Sardegna (e contemporaneamente in altre 4 località. Ubiquità? Altro mistero…). Al suo ritorno la troiona è diventata ancora più brutta e grassa, ma lui e i suoi amici non si abbattono; rubano gli ultimi gioielli alla vecchia e li mettono su una bambola gonfiabile di nome Ramona che in poco tempo scala le classifiche mondiali con l’album “O”, conduce un talk show con Maurizio Gasparri e diventa ministro. Nel frattempo la povera battona finisce nuovamente sulla strada, condannata ad un tramonto ormai inevitabile. Finchè un bel giorno ripassa il francese, la squadra da cima a fondo, si rende conto delle condizioni e con 10 euro se la porta a casa.

Buonanotte e sogni d’oro.


venerdì 5 settembre 2008

Un'Estate Strappona non si nega a Nessuno


La lunga estate 2008 si chiude con un bilancio straordinariamente positivo, frutto del duro lavoro del Governo: quattro mesi di impegno a 360 gradi per restituire agli Italiani il potere d’acquisto perso del precedente Governo (tristo e bigio).

La rinnovata fiducia degli Italiani ha trasformato i paventati venti di crisi in fresche brezze estive.

Abbandonate per sempre la sobrietà e il low profile, le rinunce e i sacrifici a cui ci avevano costretto i dirigenti dirigisti della nomenklatura sinistroide, l’estate 2008 può essere archiviata come la più fresca e spensierata di sempre.

Un’estate così strappona e ciabattara da fare invidia alle vacanze craxiane anni ’80 e all’Ibiza di Sandy Marton (la Seat non l’isola). In questa pazza estate squinzia e infradita tutti gli Italiani hanno potuto democraticamente godere dei lussi del jet set senza mettersi le mani nelle tasche (o metterle nelle tasche del vicino d’ombrellone).

I dati dei tour operator confermano lo spaccato sociale postelettorale: il 40% degli italiani è rimasto a casa, mentre il 60% è andato in Sardegna. Di questi, oltre il 90% ha acquistato casa sull’isola, grazie all’iniziativa congiunta Ministero dell’Ambiente – Fabbri Editori: dopo interessantissime collezioni come “Rosari dal Mondo”, “Coltelli Calabresi” e “ Fotostoria in bassorilievo della Seconda Guerra Mondiale”, la famosa casa editrice ha lanciato ad inizio estate la collana “Costruisci anche tu la tua casa in Sardegna”. Nella prima uscita un metro da muratore, un blocco di granito rosa pretagliato, il kit per realizzare un vulcano da giardino in cartapesta e un fac simile in plastica della chitarra di Apicella a soli 9,90 euro. E in ogni fascicolo un dvd e la pratica audioguida, dove Flavio Briatore e consorte illustrano passo passo come costruirsi da soli un lussuoso bilocale vista mare in modo facile e divertente. Elisabetta Gregoraci dispensa preziosi consigli su come arredare la casa con gusto e classe, strizzando l’occhio al portafoglio (nell’introduzione del dvd la soubrette passa qualche minuto a fare l’occhiolino ad un portamonete di pelle). Concessione per il terreno demaniale e condono sono comodamente garantiti da Banca Mediolanum, ipotecando la prima casa.

Numerosi gli operai pugliesi di Mirafiori che sono riusciti, lavorando tutta estate, a realizzare la casa in tempi record, spendendo gli ultimi due giorni di ferie a lavare la macchina e a farsi fare autografi a Porto Cervo.

Sul piede di guerra l’Associazione Nazionale Edicolanti che mette in luce il preoccupante fenomeno delle morti bianche del settore, spaventosamente incrementate in concomitanza con le uscite “Travi in legno”, “Sanitari” e “Serramenti in PVC”. Il Governo stigmatizza e promette una commissione ad hoc e un muletto diesel per tutti.

Ma le grandi proposte editoriali non finiscono qui: sui numeri di agosto di Topolino in regalo i trasferelli da applicare sullo Swatch, trasformandolo in Rolex e Cartier, mentre allegato a Capital di luglio gli adesivi per trasformare i Rolex e i Cartier in Swatch, evitando noiosi accertamenti della Finanza in pieno periodo vacanziero.

In impennata anche la vendita dei periodici “Lucidare il gommone”, “TuttoTacchi” e “Cucinare con il caviale”. Azzerate in pochi giorni le copie in edicola di “Pimp my Panda”, rivista di tuning specializzata nel trasformare ridicole utilitarie in macchine di grossa cilindrata con il solo utilizzo di stucco e bombolette spray.

Epico lo sbarco dei turisti al porto di Olbia: oltre 1200 Porsche Cayenne dei colori più improbabili hanno invaso le banchine paralizzando il traffico per 12 ore. L’aria impregnata di miscela al 2% e il rumore tipico dei raduni di Vespisti hanno generato qualche sospetto anche tra i più ottimisti. Fermato dalle autorità portuali un operaio dell’Ilva di Taranto alla guida di un improbabile BMW X5, ottenuto assemblando malamente una Lada Niva, una Regata Weekend e un sulky e applicando gli stemmi BMW ritagliati da Quattroruote.

In breve tempo le affollatissime calette sarde sono diventate il campo di battaglia tra gruppi di turisti che, incuranti delle temperature tropicali, si sono sfidate in una sanguinosa gara all’ombrellone più strappone, rapidamente degenerata con conseguenze agghiaccianti.

Le famiglie Venete, che al posto delle solite tende da spiaggia hanno optato per piccoli capannoni abusivi in prefabbricato di calcestruzzo, si distinguevano sfoggiando pellicce di visone sintetico e moon boot di pelo, bevendo allegramente Vov caldo con panna e spiando con malcelata invidia le famiglie romane che ridevano sguaiatamente conversando con Valeria Marini, Justine Mattera e Kledi (in realtà sagome di cartone in regalo con Chi di agosto).

A loro volta si sentivano insistentemente osservati da una famiglia siciliana che condiva la pasta all’interno di una borsa Vuitton, visibilmente falsa, e stappava a ripetizione gassosa travasata nelle bottiglie di Champagne, emettendo sonori rutti per attirare l’attenzione dei loro vicini d’ombrellone, una impaurita famiglia svedese alla quale è stato impedito di raggiungere la battigia perché non avevano le infradito.

Ma è al calar del sole che comincia la vera estate sgallettata!

La trasgressione è al massimo e tutti fanno a gara per essere immortalati dalle telecamere di Lucignolo Bella Vita: impiegate delle Poste di Sassari che fanno la lap dance con un perizoma in prosciutto di Parma (leccandoseli a vicenda) sui pali della luce e negli specchietti delle Mercedes, muratori calabresi che ballano la Lambada con le sosia di Heather Parisi e Wendy Windham schiaffeggiandole ritmicamente i glutei, studenti fuori corso di Latina che sniffano la farina tipo 00 tagliata con un sugo pronto Star, Famoso Jole che vende talismani alla cassa del Billionaire e Aida Yespica che fa l’amore in equilibrio su una moto d’acqua alla velocità di 4 nodi.

Panorama coglie come sempre lo spirito del tempo e chiude la stagione con il titolo enigmatico “Finalmente, Italia gaudente”, lasciando risolvere l’arcano alle immagini di copertina: Davide Mengacci e Silvio Berlusconi toccano il culo a Mara Carfagna in perizoma e, con l’altra mano, mangiano rispettivamente un panino con la lonza e una provola piccante. Sullo sfondo danze folkloristiche, stand gastronomici, Gheddafi, un pilota dell’Alitalia con trombetta e cappellino da party, Putin a petto nudo con la canna da pesca e una granata, Mariastella Gelmini col grembiulino e Oreste Lionello travestito da trota.