martedì 2 marzo 2010

Chi trova un I Pod trova un tesoro

L’autorevole rivista “Blogger’s Voice” (che tradotto suonerebbe come “La Voce del Bar Sport” ovvero come straparlare di tutto da perfetti incompetenti e vivere felici) ha finalmente assegnato il suo più alto riconoscimento all’ingegno umano, il “Revolution man of the century award” (che tradotto suonerebbe come “ Premio all’uomo più sopravvalutato del secolo” ovvero come rubare le caramelle ad un bambino, succhiarle, rincartarle, restituirle e vivere felici).
Il suo significativo contributo al progresso dell’umanità, la sua lungimiranza e la sua fiducia nell’avanguardia tecnologica hanno permesso alla civiltà occidentale un salto evolutivo paragonabile a quello tra l’Homo Abilis e il parlamentare leghista.
Quest’uomo è Steve Jobs, il fondatore della Apple e l’inventore della filosofia tecnocratica de “i panni sporchi si lavano di giovedì, i panni puliti no, venerdì pesce”.
Grazie al suffragio universale del popolo della rete, il magnate californiano ha distanziato nettamente altre personalità, che in principio si davano per favorite, come Papa Wojtila e i Pokemon.
Il voto plebiscitario è sicuramente da attribuire all’ultimo innovativo prodotto della Apple, l’I-Pad, una tavoletta elettronica per la lettura di libri e quotidiani che pesa 20 volte di più di un giornale, non puoi arrotolare sotto al braccio, non puoi portare in spiaggia, non puoi raccoglierci la cacca del cane e non puoi ammazzarci le mosche (nella fase di collaudo qualche tentativo è stato effettuato, con esiti rovinosi), però è bianca e molto cool (che tradotto starebbe per “bella senz’anima” ovvero come sposare un donna brutta, antipatica e povera, accorgersi dopo il matrimonio che è un uomo e vivere poco felici).
Dopo le premiazioni, Jobs è stato colpito da un raptus di megalomania e ha minacciato di continuare imperterrito a sfornare oggetti bianco lucido, se il mondo non gli pagherà una cifra stratosferica, o quantomeno il conto dell’odontoiatra. L’umanità si è detta favorevole ad essere ricoperta di indispensabili oggetti bianco lucido. Vediamo quale sarà il nostro destino.

Ottobre 2010. I-Duck
Steve Jobs, ulteriormente dimagrito, calvo e con la barba da santone indù, sale sul palco per presentare il gadget tecnologico che stupirà il mondo: una paperella di gomma bianca lucida da usare indifferentemente come paperella da bagno, paperella grazioso soprammobile o paperella da giardino. Grazie alla tecnologia touch screen ( che tradotto suonerebbe come “ non lasciarmi le ditate, grazie”), è sufficiente sfiorarla perché emetta un rassicurante suono da paperella di gomma (tipo peee peee). A 100 dollari in più è in vendita la versione contente l’indispensabile libreria di Mp3 dei suoni di tutte le specie di paperelle del mondo. Compiacimento e morbosità da parte dei blogger.

Settembre 2012. I-Bic
Steve Jobs, in carrozzella e flebo di soluzione fisiologica, si presenta sul palco con in grembo l’ultimo ritrovato nel campo della scienza calligrafica. Dopo anni di studi bio-antropometrici, i tecnici di Cupertino sono riusciti infatti a sintetizzare la forma perfetta per la scrittura a mano. Per i blogger è un “concentrato di tecnosensorialiasmo plastico”, per i detrattori è una Bic, L’inchiostro è stato sostituito con un flusso di particelle nano tecnologiche ad assorbimento cromatico, il cui effetto visivo è uguale a quello dell’inchiostro, odora come l’inchiostro e sporca le mani come l’inchiostro.
È usa e getta come una Bic, ma costa 500 dollari. Il colore bianco lucido e le infinite possibilità di personalizzazione con loghi e suonerie di gattini e pulcini canterini, ne decreta l’immediato successo globale.
I blogger la usano come cerbottana.

Maggio 2019 - I Hitler
Dall’interno del suo polmone d’acciaio bianco lucido, Steve Jobs presenta all’umanità riunita davanti ai teleschermi l’ultima frontiera del Safety Personal Identification (che tradotto starebbe per “chissà se quello là è un rumeno?” ovvero come farsi soprannominare Svastichella e vivere felici).
Per mezzo del potentissimo software Lombrosiano di lettura fisiognomica e grazie alle potenzialità di interfaccia della “realtà espansa”, il pratico dispositivo permette all’utente di vedere attraverso lo schermo le persone intorno a lui secondo la loro vera natura: razza, religione, nazionalità, preferenze sessuali sono indicate colorando le sagome di differenti colori particolarmente intuitivi, per esempio rosa per gli omosessuali e giallo per gli Ebrei.
Dopo le sterili polemiche di alcuni blogger particolarmente suscettibili, si è deciso di modificare radicalmente il software per venire incontro alla sensibilità delle minoranze. Ora gli omosessuali sono indicati in giallo e gli ebrei in rosa.

Febbraio 2054. I-God
In diretta planetaria dal suo candido mausoleo personale a forma di centrale del latte , Steve Jobs, in procinto di spirare, presenta l’oggetto assoluto, la sintesi della purezza tecnologica, il distillato di 100 anni di ricerca Apple, il punto zero dell’intelligenza artificiale. All’apparenza potrebbe sembrare una piccola sfera bianca lucida. In realtà i suoi arcani circuiti nanotecnogici permettono di navigare in internet, spedire mail, fax, sms, pizze da asporto e fiori freschi in tutto il mondo, contiene videogiochi, tutti i libri della Biblioteca Vaticana e l’intera collezione di vinili di Red Ronnie. E sa anche fare le divisioni in colonna. Peccato che tutte queste funzioni siano inaccessibili dall’utente, il quale può solamente utilizzarla come pallina da ping pong.
I blogger di tutto il mondo, liberati dalla morsa soffocante della tecnologia, gridano al miracolo e si mettono a giocare a ping pong.
Il Vaticano avvia la procedura di beatificazione di Jobs e viene introdotta la messa per telefono.
Il vincitore dell’edizione 2053 di Amici di Maria De Filippi trionfa a Sanremo con la canzone “Tu che mi hai rubato il cuore”.

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